L’OMS celebra la giornata mondiale della salute. Scenderanno in campo, questa sera, al Centro Sociale di Dogana, gli operatori sanitari a cui è dedicata l’edizione di quest’anno dal titolo “Lavoriamo insieme per la salute”. Al centro della giornata è la carenza di personale sanitario e la necessità di sviluppare programmi di formazione, un problema che investe anche la Repubblica di San Marino costretta a reclutare personale infermieristico dai Paesi dell’est. Di fatto, mentre la popolazione mondiale cresce, il numero di operatori sanitari ristagna o diminuisce. I numeri parlano chiaro: sono circa 53 milioni gli uomini e le donne che, in tutto il globo, lavorano per fornire assistenza sanitaria di ogni tipo. Ma si tratta di una cifra insufficiente: l'Organizzazione Mondiale della Sanità stima infatti che sarebbero necessari almeno altri 5 milioni 700mila sanitari. Ecco perché i protagonisti di questa giornata sono proprio loro, gli operatori impegnati “sul campo”: infermieri e medici innanzi tutto, ma anche tutte le altre figure e persone che contribuiscono alla tutela della salute. Grave è il problema del “processo a catena” che vede molti operatori sanitari, una volta formati, lasciare il loro Paese per trovare lavoro nella parte occidentale del mondo, dove le condizioni di vita sono migliori. Man mano che il mondo sviluppato invecchia è necessario avere un numero crescente di personale per assistere una popolazione di anziani e questo “attira” gli operatori sanitari dai Paesi in via di sviluppo. Un fenomeno che va fermato, osserva il direttore generale dell’Oms, perché “per i sistemi sanitari nazionali più deboli è sempre più difficile sostenere e rispondere alla crescente domanda di assistenza. Senza una forza lavoro vigorosa, la sanità non può migliorare. Adesso è necessario agire e ogni Paese deve trovare delle soluzioni ad hoc per fronteggiare le proprie specifiche necessità”. Obiettivo dell’Oms è sostenere tutti i Paesi nel loro cammino per formare, sostenere e mantenere i propri operatori sanitari.
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