Il giorno della memoria celebrato da San Marino a Rimini, fino a Roma. Perché non accada più. Il valore delle testimonianze e del ricordo affidato alle nuove generazioni, perché non accada più
La memoria perché non accada più affidata alle nuove generazioni, l'Olocausto nelle scuole, nella V liceo Scientifico in un percorso didattico che culmina a teatro. Da Primo Levi, nella rappresentazione del film di Rosi “La Tregua”, ma soprattutto in quello che del testo testimonianza forse più crudo sulla Shoa è rimasto nei cuori sdi giovani studenti: dopo la lettura di “Se questo è un uomo” sempre di Primo Levi: riflessioni su estratti e brani letti, accompagnati in musica dai givani dell'istituto musicale sammarinese, anche un video tratto da quel testamento di sofferenza e libertà. Hanno al petto una stella gialla a sei punte, segno più evidente della discriminazione cieca, dell'ideologia razziale nazista.
In Italia la giornata della memoria è macchiata da insulti e minacce alla sinagoga di Roma e l'ira di Napolitano: “Una miserabile provocazione” nell'invito a reagire all'istigazione all'odio razziale, ad ogni insorgenza di antisemitismo, opponendo al negazionismo “cultura e istruzione”.
Ancora, la scuola protagonista a Rimini, e sono i bambini delle elementari del “Toti” a prendere parte attiva alla cerimonia con le autorità riminesi il sindaco Andrea Gnassi e il prefetto Claudio Palomba – e le associazioni ex-militanti internati, combattenti e d'arma. Con parole e poesie ricordano la Shoa ebraica, ma anche le persecuzioni ai deportati militari e politici italiani.
Nel luogo simbolico, il parco “Caduti nei Lager 43-45”, la consegna della medaglia d'onore ai familiari di Guido Celli, militare internato nel lager di … e destinato ai lavori forzati. Nelle parole del figlio il grazie anche a San Marino,
per l'accoglienza data alla madre, sfollata, nelle gallerie d'Acquaviva durante l'assenza del padre deportato.
A.S.
La memoria perché non accada più affidata alle nuove generazioni, l'Olocausto nelle scuole, nella V liceo Scientifico in un percorso didattico che culmina a teatro. Da Primo Levi, nella rappresentazione del film di Rosi “La Tregua”, ma soprattutto in quello che del testo testimonianza forse più crudo sulla Shoa è rimasto nei cuori sdi giovani studenti: dopo la lettura di “Se questo è un uomo” sempre di Primo Levi: riflessioni su estratti e brani letti, accompagnati in musica dai givani dell'istituto musicale sammarinese, anche un video tratto da quel testamento di sofferenza e libertà. Hanno al petto una stella gialla a sei punte, segno più evidente della discriminazione cieca, dell'ideologia razziale nazista.
In Italia la giornata della memoria è macchiata da insulti e minacce alla sinagoga di Roma e l'ira di Napolitano: “Una miserabile provocazione” nell'invito a reagire all'istigazione all'odio razziale, ad ogni insorgenza di antisemitismo, opponendo al negazionismo “cultura e istruzione”.
Ancora, la scuola protagonista a Rimini, e sono i bambini delle elementari del “Toti” a prendere parte attiva alla cerimonia con le autorità riminesi il sindaco Andrea Gnassi e il prefetto Claudio Palomba – e le associazioni ex-militanti internati, combattenti e d'arma. Con parole e poesie ricordano la Shoa ebraica, ma anche le persecuzioni ai deportati militari e politici italiani.
Nel luogo simbolico, il parco “Caduti nei Lager 43-45”, la consegna della medaglia d'onore ai familiari di Guido Celli, militare internato nel lager di … e destinato ai lavori forzati. Nelle parole del figlio il grazie anche a San Marino,
per l'accoglienza data alla madre, sfollata, nelle gallerie d'Acquaviva durante l'assenza del padre deportato.
A.S.
Riproduzione riservata ©