Il primo incontro dei giovani con l’alcool avviene sempre più spesso lontano dalla tavola dei genitori e quindi non è inserito all’interno del contesto del classico pranzo di famiglia con bicchiere di vino. Bevono alle feste, nei locali, all’aperitivo. Bevono per darsi un tono e per non essere da meno rispetto ai più grandi. Ma se il consumo non è ragionato può produrre danni irreparabili, perché al di sotto dei 15 anni l’organismo non è in grado di metabolizzare l’alcol e il tempo di progressione della dipendenza è decisamente più breve. E’ quanto emerge da un rapporto dell’istituto superiore di sanità italiano che rivela come, tra i giovani maschi di età compresa tra i 15 e i 29 anni, l’alcool è la prima causa di morte e costituisce anche il primo fattore di rischio di invalidità. Il consumo di alcol si presenta dunque come un’emergenza sanitaria e sociale, ma anche, nello specifico, come una delle principali emergenze per le nuove generazioni, insieme all’uso delle droghe. I dati sono motivo di preoccupazione e le strategie per contrastare certe tendenze si sono rivelate finora del tutto inefficaci: il consumo di alcol fuori pasto è comune per oltre il 20% dei giovani tra i 14 e i 17 anni e anche se l’abitudine è più diffusa tra i maschi è in costante aumento tra le giovanissime.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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