Una cinquantina le mamme che si sono raccolte nella piazza principale di Rimini, quella su cui si affaccia il palazzo comunale. Una sorta di sit in, affinché il clamore mediatico suscitato dall'arresto della 61enne Loredana Pacassoni, la maestra ai domiciliari dalla scorsa settimana con l'accusa di avere maltrattato i bambini dell'asilo “Il Delfino”, si traduca in misure di sicurezza concrete. E mentre l'educatrice ieri si è difesa nel corso di un lungo interrogatorio di garanzia, sostenendo che le immagini dei carabinieri non "hanno registrato modalità aggressive ma piuttosto richiami educativi verso alcuni bambini particolarmente problematici", le mamme hanno chiesto con determinazione l'installazione delle videocamere negli asili e nelle scuole. La protesta di oggi in piazza Cavour segue la raccolta firme: oltre 1.800 SI per il grande fratello a tutela dei più piccoli. In piazza anche la mamma che nel 2010 denunciò la maestra. Una delegazione è stata ricevuta in Municipio: proprio in una conferenza stampa a Palazzo Garampi, a poche ore dall'arresto della Pacassoni, il vicesindaco Gloria Lisi si rivelò favorevole all'installazione delle telecamere: “ sono disposta a sacrificare un pezzo della mia privacy – disse la Lisi-per salvaguardare i più deboli”. La legge però vieta tassativamente l’introduzione di sistemi di videosorveglianza. Così l'incontro ha messo sul piatto l’ipotesi di una commissioni di controllo dei servizi educativi mista, formate sia dalle istituzioni che dai genitori, sulla falsariga di quanto già avviene per il servizio mensa
Riproduzione riservata ©