“Sulla terapia Di Bella è stata fatta censura e disinformazione”; così il dottor Giuseppe Di Bella, esordisce alla presentazione del nuovo accordo con uno studio medico sammarinese, nel quale pazienti sammarinesi e italiani potranno curarsi con le terapie messe a punto da suo padre. Critico con i metodi coi quali si è portata avanti la fase di sperimentazione, a suo dire mirati a screditare la cura Di Bella, il medico modenese difende a spada tratta le conclusioni cui è giunto suo padre e spiega egli stesso i motivi per cui ha deciso di trasferirsi sul Titano.
Ma l’oncologia sammarinese puntualizza di non essere stata minimamente coinvolta nel progetto, tant’è che nessuna delle istituzioni era presente.
“Nel ’97, quando ci fu il boom della terapia Di Bella - spiega la responsabile, dottoressa Elena Mularoni – una ventina di pazienti decisero di seguirla. Adesso sono ridotti a 2. I nostri pazienti potranno comunque utilizzarla, sempre che il medico di base dia la sua autorizzazione”.
Anche il direttore sanitario dell’Iss, Carlo Antonelli, conferma che l’istituto non ha alcun coinvolgimento nel progetto, e che il comitato esecutivo sta valutando la situazione per decidere cosa fare in proposito.
Ma l’oncologia sammarinese puntualizza di non essere stata minimamente coinvolta nel progetto, tant’è che nessuna delle istituzioni era presente.
“Nel ’97, quando ci fu il boom della terapia Di Bella - spiega la responsabile, dottoressa Elena Mularoni – una ventina di pazienti decisero di seguirla. Adesso sono ridotti a 2. I nostri pazienti potranno comunque utilizzarla, sempre che il medico di base dia la sua autorizzazione”.
Anche il direttore sanitario dell’Iss, Carlo Antonelli, conferma che l’istituto non ha alcun coinvolgimento nel progetto, e che il comitato esecutivo sta valutando la situazione per decidere cosa fare in proposito.
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