“Le luci superano di gran lunga le ombre”, ha affermato Giovanni Guzzetta riferendosi al settore della giustizia. Il dirigente del tribunale ha presentato ieri la sua relazione durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Un'analisi in cui si parla degli aspetti positivi ma, allo stesso tempo, si illustrano una serie di dati negativi e considerazioni per il futuro.
Tra i diversi elementi analizzati c'è la condizione del civile e amministrativo. Per il primo grado in materia civile e di lavoro si è assistito, nel 2019, a una riduzione dell'arretrato del 65,6% rispetto al 2018. Una diminuzione “così drastica - ha detto Guzzetta - non ha sicuramente precedenti nella storia recente del Tribunale". Nel giudizio d'appello civile e amministrativo, però, si concentrano dati negativi, con un - 27,4% di sentenze civili e un -100% di sentenze amministrative rispetto all'anno precedente. L'arretrato è cresciuto di quasi il 600% nel civile e del 142,8% nell'amministrativo. Il dirigente ha parlato di "effetti" della mancanza dei due giudici d'appello e prevede un miglioramento con l'arrivo dei nuovi magistrati.
Guzzetta ha poi ricordato la prima udienza d'appello fissata per il Conto Mazzini, processo dai grandi numeri: 21 imputati, 6 società e "decine e decine di faldoni", per citarne alcuni. Il processo sarà affidato a un solo giudice. "Non è dato conoscere in Europa e forse nel resto del mondo - ha dichiarato - ordinamenti nei quali a un giudice penale a composizione monocratica sia affidata" una responsabilità del genere. Dal dirigente del Tribunale, dunque, il sostegno al lavoro che compirà il giudice Caprioli.
Questi sono solo alcuni aspetti della più ampia relazione in cui si segnalano situazioni incoraggianti, ad esempio una "maggiore efficienza dell'istruttoria penale". A migliorare ulteriormente le condizioni, riflette Guzzetta, "potranno senz'altro concorrere gli interventi di governance", anche tramite riforme dell'ordinamento giudiziario.