Nel passato di Gianmarco Borrelli c’è un altro sparo. Sarebbe avvenuto nella sede dell’istituto di vigilanza riminese Civis Augustus, durante il periodo di prova, nei primi mesi del 2005, anche se il presidente Arturo Menghi Sartorio non conferma né smentisce, ma si limita a precisare che Borrelli non sarebbe potuto entrare a far parte della società di vigilanza perché è un individualista, non rispettoso delle regole, che non lavorava in squadra. Sull’episodio stanno cercando di fare luce i Carabinieri di Rimini. Dello sparo, infatti, non è stata data comunicazione né alla Prefettura, né alla Questura, permettendo così a Borrelli di presentare domanda in un altro istituto di vigilanza e di essere assunto alla Coopservice di Reggio Emilia, dove ha lavorato fino all’arresto. Intanto il presunto rivale in amore, Erjon Ciko raggiunto come la vittima – Antonino Geraci – da 3 colpi di pistola, ha lasciato la rianimazione dell’ospedale Infermi. I medici, sciolta la prognosi, l’hanno trasferito in chirurgia e a giorni dovrebbe essere interrogato dal Pm che ascolterà anche la giovane fidanzata di Borrelli. L’albanese, in un primo colloquio informale con i Carabinieri, ha negato di avere perseguitato la donna con sms sostenendo, al contrario, che era la ragazza a telefonargli. Ed è proprio questo rapporto, sul quale ognuno dei due offre versioni del tutto opposte, che gli inquirenti vogliono approfondire, attraverso i tabulati telefonici dei due cellulari. Sapranno così con certezza chi dei due chiamava l’altro e con quale frequenza.
Riproduzione riservata ©