725.000 italiani vivono attualmente l’isolamento domiciliare, anche se la maggior parte è in “quarantena fiduciaria” quindi non necessariamente contagiata. Quale è la differenza tra isolamento e quarantena? Quali istruzioni per questi italiani? Cosa sono gli alberghi sanitari? Quanto dura l’isolamento? Di seguito una guida con le risposte ai dubbi più diffusi.
DIFFERENZA TRA QUARANTENA E ISOLAMENTO
La quarantena si attua ad una persona sana (contatto stretto) che è stata esposta ad un caso positivo al Covid-19, con l’obiettivo di monitorare i sintomi e assicurare l’identificazione precoce dei casi. Il periodo di quarantena è di 14 giorni successivi alla data dell’ultima esposizione (periodo massimo di incubazione della malattia se dovesse aver contratto l’infezione), che possono ridursi a 10 sottoponendosi a tampone.
L’isolamento consiste nel separare quanto più possibile le persone affette da Covid-19 dal resto della comunità per tutto il periodo di contagiosità al fine di prevenire la diffusione dell’infezione. Il soggetto positivo durante il periodo di isolamento deve attenersi a tutta una serie di comportamenti, indicazioni e raccomandazioni, riguardo la propria persona, la pulizia degli ambienti domestici e gli eventuali conviventi.
COME COMPORTARSI IN QUARANTENA O ISOLAMENTO DOMICILIARE
In caso di quarantena o isolamento domiciliare vi sono delle misure di prevenzione da adottare:
a. La persona sottoposta a quarantena o a isolamento domiciliare deve rimanere in una stanza dedicata e dotata di buona ventilazione, possibilmente servita da bagno dedicato, dormire da sola, e stare lontano da tutte le altre persone e animali che vivono nella casa.
b. La persona deve rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza attiva e misurare la temperatura corporea due volte al giorno e in caso di percezione di aumento della temperatura
c. Pulire almeno una volta al giorno, o più, con prodotti detergenti e successivamente con prodotti a base di cloro le superfici toccate più spesso (contatori, tavoli, maniglie delle porte, sanitari, servizi igienici, telefoni, tastiere, tablet e comodini, etc.). Praticare la disinfezione mediante un disinfettate efficace contro il virus, quale alcol etilico al 70%, con una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,5% di cloro attivo per i servizi igienici (es. la candeggina sul mercato è generalmente al 5% o al 10% di contenuto di cloro), e allo 0,1% di cloro attivo per tutte le altre superfici da pulire, tenendo in considerazione la compatibilità con il materiale da detergere, l’uso e l’ambiente poiché i detergenti a base di cloro non sono utilizzabili su tutti i materiali.
d. È opportuno che il/i locali che ospitano il soggetto in quarantena o in isolamento domiciliare siano regolarmente arieggiati per garantire un adeguato ricambio d’aria. Si suggerisce di aprire la finestra almeno 5-10 minuti ogni due ore circa.
e. In presenza di altre persone, deve essere mantenuta una distanza di almeno un metro e deve essere assolutamente evitato ogni contatto diretto (compresi strette di mano, baci e abbracci). Il contatto diretto deve essere evitato anche con altre persone sottoposte ad isolamento domiciliare/quarantena. Un’eccezione può essere fatta per una madre che allatta. La madre deve indossare una mascherina chirurgica ed eseguire un’igiene accurata delle mani prima di entrare in stretto contatto con il neonato.
f. Evitare ogni possibile via di esposizione attraverso oggetti condivisi inclusi asciugamani, salviette o lenzuola, piatti, bicchieri, posate, ecc. Gli oggetti da cucina andranno lavati con attenzione con normale sapone e acqua calda.
g. Per il soggetto in isolamento domiciliare/quarantena vi è il divieto di spostamenti o viaggio e l’obbligo di rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza.
h. Il soggetto in quarantena o isolamento non può ricevere visite.
i. Per contenere le secrezioni respiratorie, indossare la mascherina chirurgica il più a lungo possibile e cambiarla ogni giorno. I fazzoletti utilizzati dovrebbero essere preferibilmente di carta, se sono di stoffa devono essere maneggiati con guanti e lavati in lavatrice a 60-90°C usando comune detersivo. Dopo l’uso del fazzoletto le mani devono essere immediatamente e accuratamente lavate con acqua e sapone per 40 secondi o frizionate con prodotto idro-alcolico.
j. Lavare spesso le mani ed asciugarle utilizzando asciugamani di carta usa e getta. Se ciò non fosse possibile, utilizzare asciugamani riservati e sostituiscili quando sono bagnati.
COME ASSISTERE IL SOGGETTO IN ISOLAMENTO O QUARANTENA
Chi assiste il malato deve essere in buona salute e non avere malattie che lo mettano a rischio se contagiato. E’ importante indossare guanti, camice, protezione oculare e mascherina chirurgica (che non deve essere toccata durante l’utilizzo e cambiata se umida o danneggiata). I rifiuti prodotti dal soggetto in isolamento o dall’assistenza prestata devono essere smaltiti in un doppio sacchetto di plastica che verrà chiuso e disposto in pattumiera chiusa. Va sospesa la raccolta differenziata per evitare l’accumulo di materiali potenzialmente pericolosi che vanno invece eliminati nel bidone dell’indifferenziata. Utilizzare contenitori con apertura a pedale dotati di doppio sacchetto (posizionati all’interno della stanza utilizzata per l’isolamento) per gettare guanti, fazzoletti, mascherine e altri rifiuti. La persona che si occupa della rimozione della biancheria e degli effetti letterecci del soggetto in isolamento domiciliare deve indossare mascherina chirurgica, guanti e camice. Per le persone in quarantena è sufficiente l’utilizzo di guanti. La biancheria deve essere collocata in un sacco separato e gestita separatamente da quella del resto della famiglia o comunità e può essere lavata in lavatrice a 60°C per almeno trenta minuti o a tempi più brevi per temperature superiori usando un comune detersivo.
ALBERGO SANITARIO
La permanenza in albergo sanitario è raccomandata quando a domicilio non sono presenti le condizioni strutturali per attuare un rigoroso isolamento e, quindi, non è possibile tutelare i conviventi della persona risultata positiva al Covid 19. La richiesta viene fatta o direttamente dal Medico di Medicina Generale o dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica. La permanenza è prevista fino a negativizzazione o al 21° giorno per i positivi a lungo termine. E’ possibile lasciare la struttura solo dopo aver avuto il certificato di guarigione rilasciato dal servizio di Igiene pubblica. Non si possono ricevere visite ma è possibile ricevere pacchi dai familiari, che verranno consegnati alla reception della struttura. Si può decidere di uscire anticipatamente dall’albergo sanitario pur essendo ancora positivo, dopo averne fatto richiesta al servizio di igiene pubblica che valuterà se le condizioni a domicilio permettono il rientro (famiglia tutti positivi, o nuova sede abitativa etc.).
DURATA E TERMINE DELL’ISOLAMENTO
La Circolare del ministero della Salute del 12 ottobre 2020 ha aggiornato le indicazioni riguardo la durata e il termine dell’isolamento, che vengono differenziati secondo i seguenti casi:
Casi positivi asintomatici
Le persone ASINTOMATICHE risultate positive al tampone possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test molecolare).
Casi positivi sintomatici
Le persone SINTOMATICHE risultate positive possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test molecolare).
Casi positivi a lungo termine
Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia 4 che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).
Benedetta de Mattei