“La scienza è capace di superare tutte le barriere”. Parte da questo presupposto, scandito di recente dal Direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, l'utilità di una valutazione congiunta proprio sul livello di efficacia dello Sputnik V somministrato a San Marino, il tutto a scanso di qualsiasi implicazione geopolitica. Ad illustrare in anteprima i termini della collaborazione con l'ospedale romano, il Direttore generale dell'Iss Alessandra Bruschi nell'ultima puntata del nostro programma di approfondimento Viceversa.
In sostanza, si lavora alla valutazione quantitativa e qualitativa degli anticorpi prodotti dall'organismo rispetto al vaccino russo inoculato alla popolazione. “Al momento gli unici studi a disposizione sono quelli di Lancet – ha spiegato - che parla di efficacia del 91,6%, siamo però curiosi di capire gli effetti sulla nostra popolazione quindi questo studio ben si sposa con quello già in essere con l'Università di Ferrara”. Dalla scorsa settimana, previo consenso di chi si vaccina con la seconda dose, viene effettuato un primo prelievo di sangue e un secondo prelievo dopo 21 giorni dalla stessa. “Un esame in doppia, quindi - chiarisce la Bruschi - quantitativo perché conta gli anticorpi e qualitativo perché va a valutare qual sia il livello di efficacia complessiva del prodotto. Un dato – fa sapere - che richiede un'organizzazione dal punto di vista scientifico robusta, questo il motivo di una collaborazione con lo Spallanzani. Oltre ai due prelievi è prevista anche la somministrazione di un questionario. “I due studi – aggiunge il Direttore generale dell'ISS - creeranno delle sinergie ed è fondamentale iniziare a monitorarli insieme. In futuro poi si potrebbe valutare la possibilità di procedere a delle pubblicazioni scientifiche”.
Conoscere quindi il livello di protezione immunitaria, attraverso test mirati, potrebbe rivelarsi essenziale per valutare quando effettuare un richiamo e capire se i vaccinati siano protetti anche contro le varianti del virus. Ad ogni modo la comunità scientifica concorda sul fatto che anche da immuni non potremo permetterci di abbassare la guardia finché la maggior parte delle persone non risulti vaccinata.
Oltre alla collaborazione con lo Spallanzani di Roma sull'efficacia, l'ISS porta avanti anche uno studio con l'Università di Bologna, che misura la sicurezza nell'utilizzo dello Sputnik. Il focus è sulle eventuali reazioni avverse: dato importante per la mancanza in questo momento di studi specifici in Europa e che attira l'attenzione su San Marino quale pioniere nell'utilizzo del vaccino russo.