All’indomani del giuramento di Ahmadinejad per il secondo mandato presidenziale, sembra quasi certo che Teheran non rispetterà la scadenza di settembre indicata dal Presidente americano Barack Obama per rispondere alle questioni diplomatiche che riguardano il Paese. Ancora categorica infatti la posizione assunta ieri da Ahmadinejad, il quale ha promesso che la Repubblica islamica “continuerà a resistere ai Paesi oppressori” ed ha liquidato le mancate congratulazioni al suo insediamento, di alcuni Paesi occidentali, Stati Uniti in testa, affermando che nessuno in Iran attende i loro messaggi. Rimane tesa intanto secondo i media stranieri almeno 10 i manifestanti arrestati durante i tumulti. Non si blocca, quindi, la spirale di violenza che accompagna il paese da quasi due mesi.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
Riproduzione riservata ©