Il governo del Kirghizistan si è dimesso e il presidente Bakiev ha lasciato il Paese. Lo annuncia l'opposizione, che ha costituito un nuovo esecutivo guidato da Roza Otunbaievam ex ministro degli Esteri e protagonista della "rivoluzione dei tulipani" nel marzo 2005.
Tutto è avvenuto al termine di una giornata di scontri violenti, a seguito delle imponenti manifestazioni di protesta contro Bakiev. In serata la polizia di frontiera ha annunciato la chiusura del confine con il Kazakistan e sono stati sospesi i voli militari americani nella base aerea di Manas, che serve da appoggio logistico alle operazione della Nato in Afghanistan.
Tra le cause della mobilitazione antigovernativa, un’impennata del prezzo degli idrocarburi attribuita alla corruzione dell’esecutivo. Secondo i leader dell'opposizione, l'esercito ha sparato sulla folla e i morti sarebbero almeno cento. Cifre diverse da quelle diffuse dal ministero della Sanità, che parla di 40 morti e oltre 400 feriti.
Incerta la sorte del ministro dell'Interno dato inizialmente per morto a causa delle percosse ricevute dai contestatori.
Tutto è avvenuto al termine di una giornata di scontri violenti, a seguito delle imponenti manifestazioni di protesta contro Bakiev. In serata la polizia di frontiera ha annunciato la chiusura del confine con il Kazakistan e sono stati sospesi i voli militari americani nella base aerea di Manas, che serve da appoggio logistico alle operazione della Nato in Afghanistan.
Tra le cause della mobilitazione antigovernativa, un’impennata del prezzo degli idrocarburi attribuita alla corruzione dell’esecutivo. Secondo i leader dell'opposizione, l'esercito ha sparato sulla folla e i morti sarebbero almeno cento. Cifre diverse da quelle diffuse dal ministero della Sanità, che parla di 40 morti e oltre 400 feriti.
Incerta la sorte del ministro dell'Interno dato inizialmente per morto a causa delle percosse ricevute dai contestatori.
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