Il superlatitante Giovanni Lentini, estradato nel tardo pomeriggio di ieri da San Marino, si trova ora nel carcere bolognese della Dozza. La consegna dell’uomo, ricercato in Italia per l’omicidio di Gabriele Guerra, avvenuto a Cervia nel 2003 e per le storie delle bische clandestine in Romagna, è arrivata al termine di un lungo iter processuale che ha visto esprimersi 3 gradi della giustizia ordinaria e 2 di quella amministrativa. L’arresto ai fini dell’estradizione risale al luglio del 2005 ed era stato ordinato dal Commissario della Legge Rita Vannucci. Giovanni Lentini risultava latitante dal 13 luglio dello scorso anno. Era stata la Gendarmeria a scoprire che si nascondeva in un residence di Serravalle, dove lo aveva portato il suo amico e complice Francesco Taranto. E proprio dalle indagini sull’omicidio di Gabriele Guerra scaturì l’operazione denominata “Bastiglia” che fece scattare le manette ai polsi di 14 persone. Guerra, pregiudicato ravennate in semilibertà, venne ucciso con 15 colpi di mitra, mentre rientrata a casa a Pinarella di Cervia.
Secondo la direzione distrettuale antimafia di Bologna la sua eliminazione venne decisa dal clan dei calabresi a cui apparteneva Lentini e che gestiva, tra le molteplici attività criminose, le percentuali sulle giocate imposte alle bische clandestine di Bologna e della Romagna, in cambio di protezione. L’operazione Bastiglia portò anche al sequestro di 3 bische: il 'circolo dei giochi' di Bologna, il 'circolo fotoamatori' di Rimini e il 'circolo del mare' di Riccione. E proprio mentre stava per entrare nella bisca riccionese, il 12 febbraio dello scorso anno, Lentini finì sotto il fuoco incrociato di 3 persone. L’uomo fù colpito a una gamba, al volto e al braccio da 3 proiettili calibro 7,65 sotto la galleria Viscardi, nel centro del salotto buono di Riccione. Subito gli investigatori dissero che l’agguato era da ricondurre a un torto subito nella spartizione dei guadagni di un affare. Lentini sfuggì agli arresti scattati con l’operazione Bastiglia proprio perché si trovava, in convalescenza, sul Titano. Il suo soggiorno, nel carcere sammarinese, è durato 9 mesi.
Secondo la direzione distrettuale antimafia di Bologna la sua eliminazione venne decisa dal clan dei calabresi a cui apparteneva Lentini e che gestiva, tra le molteplici attività criminose, le percentuali sulle giocate imposte alle bische clandestine di Bologna e della Romagna, in cambio di protezione. L’operazione Bastiglia portò anche al sequestro di 3 bische: il 'circolo dei giochi' di Bologna, il 'circolo fotoamatori' di Rimini e il 'circolo del mare' di Riccione. E proprio mentre stava per entrare nella bisca riccionese, il 12 febbraio dello scorso anno, Lentini finì sotto il fuoco incrociato di 3 persone. L’uomo fù colpito a una gamba, al volto e al braccio da 3 proiettili calibro 7,65 sotto la galleria Viscardi, nel centro del salotto buono di Riccione. Subito gli investigatori dissero che l’agguato era da ricondurre a un torto subito nella spartizione dei guadagni di un affare. Lentini sfuggì agli arresti scattati con l’operazione Bastiglia proprio perché si trovava, in convalescenza, sul Titano. Il suo soggiorno, nel carcere sammarinese, è durato 9 mesi.
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