L’associazione il Rosso e il Nero, con una lettera, si rivolge ai Capitani Reggenti, ma anche all’intero Congresso di Stato e ai Capigruppi Conisigliari, per quella che ritiene un’ingiustzia. Dopo aver curato per quattro anni lo sportello contro il gioco patologico alla San Marino Giochi, da ottobre l’incarico è stato assegnato ad altri professionisti. Anche se – scrive l’associazione – “eravamo l’unico sportello in Italia ad avere una casistica così ampia educando al gioco sano i giocatori che chiedevano espressamente di essere aiutati”. L’associazione il Rosso e il Nero lamenta un pregiudizio nei suoi confronti e metodi discutibili nella selezione dei nuovi operatori.
Il presidente dell’Ente Giochi Andrea Albertini spiega che il cda ha ritenuto di valutare altri progetti coinvolgendo professionisti sammarinesi anche in un’ottica di accogliere nuove idee ed iniziative. “Abbiamo ricevuto otto proposte, compresa quella dell’associazione il rosso e il nero. Poi abbiamo scremato a tre e – dichiara Albertini – abbiamo scelto all’unanimità tra queste, quella che ha presentato il progetto che ritenevamo piu’ idoneo, considerando anche le professionalità degli psicoterapeuti”. “Il rapporto ha la durata di un anno ed è rivolto non solo ai clienti della Giochi del Titano che per il 90% sono italiani, ma anche – prosegue Albertini – ai giocatori dei terminali di gioco diffusi nei bar e a quelli che giocano on-line”.
Luca Salvatori
Il presidente dell’Ente Giochi Andrea Albertini spiega che il cda ha ritenuto di valutare altri progetti coinvolgendo professionisti sammarinesi anche in un’ottica di accogliere nuove idee ed iniziative. “Abbiamo ricevuto otto proposte, compresa quella dell’associazione il rosso e il nero. Poi abbiamo scremato a tre e – dichiara Albertini – abbiamo scelto all’unanimità tra queste, quella che ha presentato il progetto che ritenevamo piu’ idoneo, considerando anche le professionalità degli psicoterapeuti”. “Il rapporto ha la durata di un anno ed è rivolto non solo ai clienti della Giochi del Titano che per il 90% sono italiani, ma anche – prosegue Albertini – ai giocatori dei terminali di gioco diffusi nei bar e a quelli che giocano on-line”.
Luca Salvatori
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