E’ durato fino alle 5 e 30 del mattino l’interrogatorio di Gianmarco Borrelli, la guardia giurata di 26 anni arrestata dopo l’aggressione mortale di mercoledì sera in viale Regina Elena a Rimini. L’unico momento in cui avrebbe vacillato è stato quando gli hanno detto che l’uomo ucciso non era un albanese, ma un italiano, uno che non c’entrava niente; mentre il suo obiettivo Erijon Ciko, era sopravvissuto alla furia omicida. Antonio Geraci, 26 anni, muratore siciliano residente a San Clemente, è morto senza neanche sapere perché. Aveva solo accompagnato l’amico e collega all’appuntamento chiesto dalla guardia giurata per un chiarimento sugli sms che l’albanese continuava ad inviare alla ragazza di cui era innamorato. L’inchiesta non sembra nascondere più misteri. La procura di Rimini ha disposto per oggi l’autopsia sul cadavere di Geraci, Ciko è ancora in rianimazione ma i medici dicono che sta migliorando e che ce la farà.
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