E' stato inaugurato dalle massima autorità, lo sportello Giustizia e il Centro di documentazione. Proprio accanto alla sede della Provincia, nel cuore di Rimini. Fornirà servizio gratuito di consulenza, ascolto e orientamento ai percorsi di denuncia per i reati di mafia, estorsione e usura. Il Centro di Documentazione metterà a disposizione i video e gli atti dei maggiori processi di mafia. Le iniziative delle amministrazioni, la rassegna stampa e tutto quanto uscito in territorio sul fenomeno. Dagli studi delle associazioni che da sempre si occupano di criminalità organizzata, saranno proprio loro a gestire il centro, alle ricerche su gioco d'azzardo, usura e estorsione. "Un giorno importante per un pezzo d' Italia - dice il presidente della provincia Gnassi - proprio mentre un altro pezzo d' Italia, Roma Capitale, è alle prese con un terremoto giudiziario". Il territorio vuole creare una rete, che coinvolge tutti, dalle istituzioni, alle forze dell'ordine alle associazioni fino al singolo. "Dobbiamo incrociare i dati di amministrazioni, forze di polizia e categorie - spiega il sindaco di Bellaria. Enzo Ceccarelli è stato uno dei primi a credere in questa iniziativa. Solo con la conoscenza sarà possibile capire chi arriva; chi acquista strutture ricettive o ristoranti". L'osservatorio sulla criminalità intanto si dota dello sportello, e presto - assicura Gian Guido Nobili, del servizio Politiche per la sicurezza e della polizia locale dell'Emilia Romagna, sarà in collegamento con quello di altre realtà regionali". E' l'entusiasmo del presidente del tribunale Riminese a dare la misura dell'evento: "oggi c'è un linguaggio diverso -spiega Rossella Talia - ricordando la frustrazione quando in passato sollevava il problema delle infiltrazioni mafiose in territorio, sottovalutato dai palazzi romani". Adesso il centro di documentazione sarà strumento determinante per capire il fenomeno, sull'insegnamento di Falcone e Borsellino. Soddisfazione analoga per il prefetto: "il tessuto riminese è sano ma questo è un ulteriore tassello per diffondere la cultura della legalità" conclude Claudio Palomba "la mafia non è solo usura e auto incendiate. il modello messo in piedi insieme alla provincia per il controllo delle strutture alberghiere potrebbe diventare un modello operativo a livello nazionale".
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