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Osteoporosi, l’esperto: 3 regole per prevenirla fin dalla giovane età

10 apr 2021
Osteoporosi, l’esperto: 3 regole per prevenirla fin dalla giovane età

L’osteoporosi è una malattia silente che colpisce un numero sempre più vasto di persone. Anche se riguarda prevalentemente le donne, non è una malattia esclusivamente femminile e in alcuni casi colpisce anche i giovani.  Per contrastarla più efficacemente è importante ricorrere alla prevenzione sin dall'infanzia – poiché la formazione completa della massa scheletrica termina intorno ai 25-30 anni - attraverso l'alimentazione e uno stile di vita sano. E, se necessario, con l'assunzione di vitamina D.

Benedetta de Mattei ha intervistato la prof.ssa Maria Luisa Brandi - Endocrinologa e tra le maggiori esperte di osteoporosi, Presidente della Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso (FIRMO) - per capire chi colpisce l’osteoporosi e come prevenirla.

Che cosa è l’osteoporosi

L’osteoporosi è una malattia silenziosa che progressivamente riduce la massa minerale ossea e la resistenza delle ossa che diventano più sottili e fragili, esponendo inevitabilmente il paziente al rischio di fratture, che si verificano soprattutto nelle zone del polso, delle vertebre e del femore.

L’osteoporosi si classifica in primitiva e secondaria.

La forma primitiva è principalmente costituita dalle osteoporosi senili o post-menopausale mentre quelle secondarie sono correlate ad altre patologie (come ad esempio ipertiroidismo, malattie infiammatorie croniche, artrite reumatoide, insufficienza renale cronica ecc.), all’uso di farmaci come i cortisonici, o a squilibri nutrizionali (carenza di calcio o di vitamina D).

Chi colpisce?

In Italia ne soffrono circa 5 milioni di persone, 4 milioni di donne e 1 milione di uomini, le persone più colpite sono quelle che hanno condizioni di rischio come ad esempio la menopausa. Si stima infatti che su 9 milioni di donne in menopausa il 30% soffre di osteoporosi.

Quali sono i campanelli d’allarme

Spesso la persona con osteoporosi la mattina si alza con dei dolori ossei che poi svaniscono durante la mattinata perché di notte tendiamo a perdere calcio e il nostro dolore aumenta. Ma l’osteoporosi è una malattia subdola e generalmente non da sintomi se non con il passare del tempo, in cui possono comparire una postura incurvata, un calo di statura (effetto dello schiacciamento di uno o più corpi vertebrali) o infine delle fratture, causate dalla fragilità ossea, che spesso rappresentano la prima manifestazione improvvisa della patologia. Attendere i campanelli d’allarme dell’osteoporosi non è dunque raccomandabile ed è bene conoscere la propria condizione di rischio per limitare i danni.




Quali sono i fattori di rischio nei giovani?

Nell’età giovanile i principali fattori di rischio son: la menopausa precoce, il trattamento con farmaci cortisonici o farmaci anti-ormonali (come nel caso di tumore mammario nelle donne e tumore prostatico negli uomini). Sono condizioni di rischio anche la presenza di determinate malattie concomitanti, la familiarità, uno stile di vita e un’alimentazione scorretti. Un apporto insufficiente di calcio rappresenta un rilevante fattore di rischio e tutti dovrebbero assicurarsi di consumarne almeno 1000 mg ogni giorno.

Quando esiste una condizione di rischio a mio parere la MOC andrebbe sempre fatta perché sapere di avere l’osteoporosi è molto importante.

Come si fa la diagnosi di osteoporosi?

L’osteoporosi è definita da una diagnosi fatta attraverso la MOC (Mineralometria ossea computerizzata), un esame che a mio parere andrebbe eseguito tutte le volte che vi è un alto rischio, come ad esempio per le donne il momento della menopausa. Con la MOC si misura la densità minerale ossea (BMD), che è strettamente correlata al rischio di frattura. In accordo alla classificazione clinica della Organizzazione Mondiale della Sanità un T-score compreso fra + 2.5 DS e – 1 DS è considerato normale; per valori compresi fra – 1 DS e – 2.5 DS si parla di osteopenia, mentre al di sotto delle 2.5 DS viene posta diagnosi di osteoporosi. La MOC “fotografa” la situazione dell’osso in un certo momento e può essere ripetuta nel tempo per valutare i cambiamenti o la risposta alle terapie.

Come prevenire l’osteoporosi? E’ possibile fare prevenzione dell’osteoporosi fin dalla giovane età. I tre comandamenti della prevenzione primaria che riguardano tutti sono

1. Quantità raccomandata di calcio: una dieta equilibrata e corretta è fondamentale ed assumere alimenti ricchi di questa sostanza aiuta moltissimo.

2. Esposizione giornaliera alla luce del sole: è importante perché favorisce la sintesi di vitamina D, che oggi raccomandiamo a tutte le donne dopo la menopausa.

3. Attività fisica regolare.

Quali sono gli alimenti ricchi di calcio?

Tra gli alimenti ricchi di calcio vi sono:

Latte e derivati: in questi alimenti il calcio è altamente disponibile ed è contenuto in quantità piuttosto variabili. Latte e yogurt sono delle ottime fonti di calcio, perché ne contengono circa 150 mg per porzione (125 ml). I formaggi stagionati (grana, parmigiano, pecorino) e quelli medi a pasta dura (groviera, fontina) assicurano apporti di calcio anche di 500 mg per porzione (50 g), che si riducono nei formaggi molli e nella mozzarella.

Pesce: alcune specie contengono calcio in abbondanza, tra cui i lattarini, soprattutto perché consumati con tutta la lisca (circa 1300 mg di calcio ogni 150g). Anche sgombro, alici, calamari e polpo forniscono circa 200 mg di calcio ogni 150g.

Verdure: cicoria, foglie di rapa, agretti, rucola, carciofi e broccoletti sono tutti vegetali con elevati contenuti di calcio, così come indivia, spinaci e radicchio. In particolare, tra queste verdure, quelle che appartengono alla famiglia delle Brassicacee (cime di rapa, cavolo, ecc.) presentano una forma di calcio paragonabile a quella di latte e derivati per grado di assorbimento e biodisponibilità

Acqua: alcuni tipi di acqua da rappresentano un’importante fonte di calcio. 

- Anche i legumi e la frutta secca (come ad esempio le mandorle) contengono discrete quantità di calcio. 

Come si cura l’osteoporosi?

L’osteoporosi è una malattia dalla quale non si può guarire ma oltre a prevenirla se ne può rallentare o arrestare la progressione. Oggi il rischio lo possiamo misurare con delle carte che si chiamano “carte di rischio di frattura”. Il rischio è definito non solo come, alto – medio - basso, ma anche come “imminente” cioè di subire una frattura entro i due anni. E quando il rischio è imminente vanno presi dei farmaci, oggi ve ne sono numerosi disponibili che permettono di evitare ulteriori perdite di minerali dall’osso e soprattutto determinano una riduzione del rischio di frattura.

Benedetta de Mattei





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