Terzo giorno di visita in Corea del Sud per Papa Francesco. Bergoglio ha beatificato il fondatore e primo martire della Chiesa Coreana, Paul Yun Ji-Chung, e altri 123 suoi compagni, uccisi durante la persecuzione del 1791. La cerimonia, in latino e coreano, è stata celebrata presso la Porta di Gwanghwaum dal Pontefice insieme con il cardinale Pietro Parolin e l'arcivescovo Andrew Yeom Soo-jung. Anche oggi Francesco - nell'Omelia - ha ribadito le proprie critiche all'attuale modello socio-economico dei Paesi avanzati. "Viviamo in società - ha detto - dove, accanto a immense ricchezze, cresce in modo silenzioso la povertà e dove raramente viene ascoltato il grido dei poveri". E poi un monito: "l'ipocrisia di quegli uomini e donne consacrati che professano il voto di povertà e tuttavia vivono da ricchi, ferisce le anime dei fedeli". In seguito il Pontefice ha visitato una città, a 90 Km circa da Seul, dove si trovano alloggi, ospedali, una università e centri di recupero per poveri e malati abbandonati di ogni età. In un tweet un monito per la Pace in Iraq. "Non dimentichiamo il grido dei cristiani e di ogni popolazione perseguitata. I martiri ci insegnano che le ricchezze, il prestigio e l'onore hanno poca importanza: Cristo è l'unico vero tesoro".
GM
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