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Patrick Zaki è libero: abbraccia i suoi cari e ringrazia Bologna

di Monica Fabbri
20 lug 2023
@tg1

Patrick Zaki torna in libertà e fuori dal carcere riabbraccia i suoi cari: mamma, fidanzata, sorella e papà. E' la fine di un incubo. Dopo gli interrogatori, le torture e lo shock per la condanna definitiva a tre anni, le ore che lo separavano dalla libertà saranno sembrate infinite. L'Italia esulta. In prima fila Bologna, la città dove si è laureato, e che non ha mai smesso di lottare per lui. Così come l'Università, il Rettore, gli studenti. E' a loro che Zaki dedica i primi ringraziamenti: “Sono parte della comunità di Bologna – dice - appartengo a loro”. “Siamo noi a ringraziare lui – risponde l'Ateneo - perché non ha mai smesso di pensare ben al di là del suo caso ai diritti di tutti". Zaki vuole tornare in Italia il prima possibile. Non è nota la data, ma tutto fa pensare che il suo rientro sia imminente. La grazia presidenziale è un successo per il Governo italiano.

Tutto inizia l'8 novembre del 2022, alla Cop 27 di Sharm El-Sheikh: Giorgia Meloni incontra Al-Sisi per la prima volta dopo l'omicidio di Giulio Regeni. Parlano di energia e migranti, poco di diritti umani. È il costo per normalizzare le relazioni. A Gennaio è il ministro degli Esteri Tajani ad incontrare il presidente egiziano, che lo rassicura sui casi Regeni e Zaki.

Se sull'omicidio del primo resta il silenzio, sul ricercatore dell'università di Bologna vincono tutti: l'Egitto che si mostra magnanimo e il governo italiano che ottiene il rilascio. Soprattutto vince chi ha sostenuto Patrick fin dal primo giorno. La grazia è un apprezzamento “per la forza delle relazioni italo-egiziane”, sottolinea l'ambasciatore egiziano a Roma, ma dall'opposizione si alza la voce di chi chiede di tenere alta l'attenzione sui diritti umani. Affinché la libertà di Zaki non costi la verità su Regeni. Anche i Rettori delle Università italiane chiedono risposte. Tajani assicura: “Nessun baratto, nessuna trattativa sottobanco. Continueremo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda. Le due questioni le abbiamo sempre messe sullo stesso piano".





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