Piu' di 400 milioni di dollari. E' questo il volume d'affari dei sequestri di navi perpetrati dai pirati del Corno d'Africa, secondo una stima dell'ammontare dei riscatti razziati fra il 2005 e il 2012. Lo riferisce la Bbc online che cita un nuovo rapporto della Banca Mondiale e delle Nazioni Unite sul fenomeno intitolato 'Pirates trails'. In base al documento, la maggior parte del bottino é finita tuttavia in tasca ai finanziatori che si nascondono dietro la pirateria, e non alle ciurme votate agli arrembaggi. I soldi vengono poi usati per finanziare altre operazioni criminali, incluso il traffico di essere umani e di armi. Il rapporto chiede quindi la creazione di una task force finanziaria per sradicare le reti del riciclaggio di denaro sporco. I boss 'occulti' della pirateria, rivela il documento, rastrellano il 30-50% del totale dei riscatti, mentre agli esecutori va un compenso standard che varia dai 30mila ai 75 mila dollari per nave. O una quota residua fra lo 0,01% e lo 0.025% del pagamento medio di un riscatto.
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