La campagna referendaria in vista del voto sull'interruzione volontaria di gravidanza è partita col botto. Sta montando in queste ore, con botta e risposta al vetriolo sui social, la polemica in merito ai manifesti, sui quali già ieri il comitato promotore aveva puntato il dito, richiamando la controparte a non strumentalizzare il mondo della disabilità. Prende le distanze dall'immagine di un ragazzo con sindrome di down e la scritta “Io sono una anomalia: per questo ho meno diritti di te?” , definendolo un messaggio “inopportuno” il Segretario all'Informazione Teodoro Lonfernini. Figura istituzionale di peso ed esponente di un partito, il PDCS, che ieri in una nota stampa, parlando di cultura dello scarto per cui la vita ha valore solo se ha una certa “qualità”, aveva espresso con convinzione il proprio NO. Il Segretario suggerisce al comitato di recuperare l’errore e sostituire la scritta.
"Un manifesto che fa grossi danni alla nostra comunità - scrive Barbara Frisoni, Presidente Special Olympics San Marino - siamo pronti a muoverci nelle sedi opportune perché questo messaggio butta nel bidone il lavoro che noi facciamo da decenni”. A sostegno della scelta dell'immagine don Marco Scandelli, parroco di Borgo, ed esponenti del mondo associazionistico cattolico. Da noi contattato il Comitato contrario Uno di Noi si dice pronto a rispondere ad eventuali esposti nelle sedi opportune, ribadisce l'importanza del tema dell' inclusione che deve però iniziare dalla fase pre-natale, invita a verificare come le politiche eugenetiche stiano facendo scomparire, un po' in tutta Europa, i bimbi portatori di sindrome di Down: si augura che le immagini affisse nei cartelloni stimolino un dialogo onesto, dal momento che non è scontato che un bambino con disabilità venga accettato. Ricorda infine che il termine anomalia è scientifico ed è contenuto nel quesito referendario.