Innanzitutto una curiosità – che si spiega però con le ridottissime dimensioni della Repubblica -: San Marino è il Paese del Consiglio d'Europa con la capacità carceraria in assoluto più bassa. 8 posti disponibili. A seguire il Liechtenstein – 20 posti – e il Principato di Monaco. Agli antipodi il gigante russo, con un sistema penitenziario in grado di “ospitare” oltre 755.000 detenuti. E poi una premessa metodologica: nel rapporto di Strasburgo si focalizza innanzitutto l'attenzione su una data, il 31 gennaio 2020. Quel giorno l'Italia registrava una media di 120 detenuti per ogni 100 posti disponibili negli istituti di pena, risultando lo Stato dell'Unione Europea con le carceri più sovraffollate, seguito da Belgio, Francia e Cipro. Altro elemento che rende le prigioni italiane particolari, è l'elevata percentuale di detenuti che hanno più di 50 anni. Si ipotizza che ciò sia legato alla consistente presenza di criminali “di lungo corso” appartenenti ad organizzazioni malavitose, come la mafia. Fino a qui le note dolenti; l'Italia è invece sotto la media europea per numero di detenuti ogni 100.000 abitanti: 101; oltre 350, invece, in Turchia e nella Federazione Russa. Dati che si riflettono ovviamente anche sulla popolazione carceraria complessiva: davvero massiccia, in questi due Paesi.
Dal macro al micro; il 31 gennaio dello scorso anno, ai Cappuccini, risultavano zero detenuti: buona notizia, naturalmente, ma ciò vanifica – a quella data - ogni analisi sul sistema sammarinese. Ragionamenti possibili, invece, considerando l'intero anno 2019: lasso di tempo preso in considerazione dal rapporto "Space". E i dati, per il Titano, sono incoraggianti. La Repubblica è infatti decisamente sotto la media europea, riguardo agli indicatori che potremmo definire “più inquietanti”. Ad esempio ha il tasso di incarcerazioni in assoluto più basso: 34,5 persone ogni 100.000 abitanti; zero suicidi, poi. San Marino è invece in seconda posizione, subito dopo la Slovenia, per quanto riguarda il turnover carcerario. Ma questo implica in genere brevi periodi di custodia, evitando dunque il rischio del sovraffollamento. Indicato, nel report, anche il budget totale impiegato nel 2019 dall'amministrazione carceraria del Titano: quasi 540.000 euro.