I promotori dei referendum abrogativi delle leggi sulle politiche del lavoro e sulla previdenza complementare replicano al Segretario della Federazione Industria CSdL, Enzo Merlini. 'La raccolta delle firme tra i lavoratori – scrivono - era finalizzata non alla semplice modifica della legge sul lavoro, ma a richiedere di non approvarla. Cosa che non si è verificata e ha portato i comitati referendari a chiederne l’abrogazione. Legittimo cambiare idea – concludono, rivolgendosi a Merlini – ma non si dica che il nuovo atteggiamento è coerente con quanto detto e fatto in passato'.
E nella polemica interviene Alberto Mino che risponde ad alcuni membri del Direttivo Confederale presenti nei comitati promotori. 'Oggi – scrive Mino - occorre partire dai risultati raggiunti per ottenerne altri ancora più avanzati e non distruggere quello che con tanta fatica è stato conquistato dai lavoratori. La legge sulle politiche del lavoro – precisa – anche se non del tutto condivisibile e quindi da modificare ha anche dei contenuti positivi'. E' critico Alberto Mino sul comportamento dei membri degli organismi direttivi del sindacato: “Legittimo esprimere il proprio dissenso ma non l’assunzione di iniziative contrarie ai deliberati adottati dalla maggioranza del direttivo confederale'.
E nella polemica interviene Alberto Mino che risponde ad alcuni membri del Direttivo Confederale presenti nei comitati promotori. 'Oggi – scrive Mino - occorre partire dai risultati raggiunti per ottenerne altri ancora più avanzati e non distruggere quello che con tanta fatica è stato conquistato dai lavoratori. La legge sulle politiche del lavoro – precisa – anche se non del tutto condivisibile e quindi da modificare ha anche dei contenuti positivi'. E' critico Alberto Mino sul comportamento dei membri degli organismi direttivi del sindacato: “Legittimo esprimere il proprio dissenso ma non l’assunzione di iniziative contrarie ai deliberati adottati dalla maggioranza del direttivo confederale'.
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