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Resta il muro contro muro nella crisi ucraina

15 mar 2014
Resta il muro contro muro nella crisi ucraina
Resta il muro contro muro nella crisi ucraina
Oggi l'Onu vota la risoluzione Usa che dichiara invalido il referendum di domani in Crimea e riafferma l'integrità territoriale dell'Ucraina, scontato però il veto russo in Consiglio di sicurezza. Sarà invece firmata il 21 marzo nel corso del vertice Ue la parte politica dell'accordo di associazione e libero scambio tra Ucraina e Ue. Proprio la mancata firma dell'accordo a fine novembre aveva fatto scoppiare la rivolta antigovernativa. Nella parte orientale del Paese proseguono intanto gli scontri. Due persone sono state uccise ed altre cinque sono rimaste ferite nella notte a Kharkiv durante una sparatoria tra filo russi e nazionalisti di estrema destra. Presidi di militari armati con volto coperto e almeno due blindati al comando della Marina ucraina di Simferopoli, dove un centinaio di soldati fedeli a Kiev rifiutano di ammainare la bandiera. Lo ha constatato direttamente l'ANSA. Così come la presenza di alcune decine di migliaia di persone scese in piazza oggi nel centro di Mosca per una manifestazione pacifista - regolarmente autorizzata - promossa dall'opposizione extraparlamentare per protestare contro la politica di Putin in Ucraina e in Crimea. Di particolare risonanza internazionale la notizia delle dimissioni di una giornalista ucraina ventinovenne, Viktoria Polishehuk, volto della televisione di Stato della Crimea, la quale si è che si è rifiutata di fare il suo lavoro di giornalista “con i soldati armati davanti agli studi” e domani non parteciperà al referendum sulla secessione.

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