Ventitré giorni di raccolta rifiuti recuperati dai pescatori: 45 imbarcazioni coinvolte, 12 volontari, 7.198 rifiuti recuperati dai fondali marini per 1.000 chili, pari a 105 sacchi. Sono solo alcuni dei numeri del primo dei sei mesi di sperimentazione del progetto “Fishing for Litter – In rete contro un mare di plastica”, condotto dai volontari di Legambiente insieme ad altre associazioni. Per ogni minuto che passa, l’equivalente di un camion di rifiuti finisce nei mari e negli oceani del mondo. Quello che resta visibile agli occhi, quindi sulle spiagge e sulla superficie del mare, è pari solo al 15% della mole di rifiuti che rimangono sul fondo del mare. Da un monitoraggio dei volontari emerge che l’82% dei rifiuti proviene dalle attività produttive di pesca e acquacoltura, mentre il 15% dalla cattiva gestione dei rifiuti urbani. Il dato più eclatante è che del totale dei 7.198 rifiuti raccolti, ben il 78% è rappresentato da calze in plastica per l’allevamento delle cozze. “Il nostro progetto sperimentale è l’esempio di come la sinergia tra istituzioni locali, ambientalisti e pescatori – sottolinea Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna – consenta di mettere in campo azioni per aumentare la conoscenza su natura e quantità dei rifiuti presenti in mare, e sviluppare un sistema per la loro corretta gestione e smaltimento”.
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