RETE raccoglie con favore i propositi dei Segretari di Stato Fiorini e Lonfernini riguardo all'opportunità di intraprendere un percorso che renda san Marino più autonomo nella gestione dei rifiuti.
Tuttavia ci pare strano che non venga presa in considerazione come una vera e propria emergenza quella che San Marino si trova a vivere da qualche giorno, con l'aut aut di Sogliano che non accetta più i nostri rifiuti, costringendoci a stoccarli su territorio a tempo indeterminato.
Ci pare strano come non sia stato lanciato un appello ai cittadini, come non una spiegazione sia provenuta dai vertici degli enti che si occupano della gestione dei rifiuti, come sempre si preferisca la strada del sotterfugio a quella del confronto e dell'informazione. Se l'appello non fosse partito da RETE, quanto avrebbero dovuto aspettare i cittadini prima di avere notizie? E non lo si dice per voler cavalcare l'onda dell'indignazione semplicemente per constatare come ancora una volta lo scambio, l'informazione, il confronto non facciano parte della gestione della cosa pubblica, nemmeno in casi in cui si palesa una vera e propria emergenza!
Nel frattempo in cui si delega all'Italia la colpa del problema che viviamo oggi (come se San Marino facesse parte di quei comuni virtuosi italiani che raggiungono attraverso la differenziazione l'80% del recupero delle materie prime!), San Marino continua a rapportarsi all'esterno con una credibilità sempre più minata, a causa dell'assiduo ricorso al principio: speriamo nelle deroghe! Proprio a causa di queste deroghe l'Italia si è stancata di pagare multe all'Europa e da tempo sostiene la necessità di un approccio ai rifiuti che favorisca la raccolta differenziata e non il semplice conferimento in discarica di rifiuti non trattati (come quelli di San Marino!). Dunque perché l'Italia dovrebbe accettare una deroga per poi rischiare di pagare multe salate all'UE per causa nostra? Le deroghe sono partite dal 2009 (data della prima emissione della circolare italiana), crediamo ci siano stati tutti i tempi per affrontare il problema, anziché posticiparlo “sperando” nelle deroghe!
Speriamo anche noi che i propositi dei Segretari si traducano a breve in qualcosa di concreto, ammettendo che si sono trovati a gestire un problema non imputabile a loro, svolgendo una doverosa indagine delle responsabilità e avviando un percorso sostenibile che affronti con serietà e quella che è una vera e propria emergenza. Ma quali sono le soluzioni proposte ora che Sogliano non accetta più i rifiuti? Quanta autonomia abbiamo rispetto alla possibilità di accumulo dei rifiuti a San Giovanni? 10 giorni? Passano in fretta!
Questa emergenza è ancor più impellente visto anche che, proprio pochi giorni fa, migliaia di visitatori sono accorsi per uno degli eventi più partecipati dell'anno: il Rally Legend. I turisti hanno fortunatamente contribuito all'economia del paese, ma dall'altra parte hanno creato un imponente aumento della quantità di rifiuti, in un momento in siamo costretti ad ammucchiarli in territorio.
Noi crediamo che sia indispensabile trovare una soluzione nell'immediato (la migliore possibile), per poi intraprendere un percorso a medio termine, affrontando i problemi che la classe dirigente inadempiente ha posticipato per anni, creando il problema che oggi viviamo.
Movimento R.E.T.E. - Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità
Tuttavia ci pare strano che non venga presa in considerazione come una vera e propria emergenza quella che San Marino si trova a vivere da qualche giorno, con l'aut aut di Sogliano che non accetta più i nostri rifiuti, costringendoci a stoccarli su territorio a tempo indeterminato.
Ci pare strano come non sia stato lanciato un appello ai cittadini, come non una spiegazione sia provenuta dai vertici degli enti che si occupano della gestione dei rifiuti, come sempre si preferisca la strada del sotterfugio a quella del confronto e dell'informazione. Se l'appello non fosse partito da RETE, quanto avrebbero dovuto aspettare i cittadini prima di avere notizie? E non lo si dice per voler cavalcare l'onda dell'indignazione semplicemente per constatare come ancora una volta lo scambio, l'informazione, il confronto non facciano parte della gestione della cosa pubblica, nemmeno in casi in cui si palesa una vera e propria emergenza!
Nel frattempo in cui si delega all'Italia la colpa del problema che viviamo oggi (come se San Marino facesse parte di quei comuni virtuosi italiani che raggiungono attraverso la differenziazione l'80% del recupero delle materie prime!), San Marino continua a rapportarsi all'esterno con una credibilità sempre più minata, a causa dell'assiduo ricorso al principio: speriamo nelle deroghe! Proprio a causa di queste deroghe l'Italia si è stancata di pagare multe all'Europa e da tempo sostiene la necessità di un approccio ai rifiuti che favorisca la raccolta differenziata e non il semplice conferimento in discarica di rifiuti non trattati (come quelli di San Marino!). Dunque perché l'Italia dovrebbe accettare una deroga per poi rischiare di pagare multe salate all'UE per causa nostra? Le deroghe sono partite dal 2009 (data della prima emissione della circolare italiana), crediamo ci siano stati tutti i tempi per affrontare il problema, anziché posticiparlo “sperando” nelle deroghe!
Speriamo anche noi che i propositi dei Segretari si traducano a breve in qualcosa di concreto, ammettendo che si sono trovati a gestire un problema non imputabile a loro, svolgendo una doverosa indagine delle responsabilità e avviando un percorso sostenibile che affronti con serietà e quella che è una vera e propria emergenza. Ma quali sono le soluzioni proposte ora che Sogliano non accetta più i rifiuti? Quanta autonomia abbiamo rispetto alla possibilità di accumulo dei rifiuti a San Giovanni? 10 giorni? Passano in fretta!
Questa emergenza è ancor più impellente visto anche che, proprio pochi giorni fa, migliaia di visitatori sono accorsi per uno degli eventi più partecipati dell'anno: il Rally Legend. I turisti hanno fortunatamente contribuito all'economia del paese, ma dall'altra parte hanno creato un imponente aumento della quantità di rifiuti, in un momento in siamo costretti ad ammucchiarli in territorio.
Noi crediamo che sia indispensabile trovare una soluzione nell'immediato (la migliore possibile), per poi intraprendere un percorso a medio termine, affrontando i problemi che la classe dirigente inadempiente ha posticipato per anni, creando il problema che oggi viviamo.
Movimento R.E.T.E. - Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità
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