I carabinieri l’hanno ribattezzata operazione “zio Frank”. Così infatti veniva chiamato dagli amici Francesco Demarzio, il capo della banda che trasportava e spacciava cocaina e hashish sulla riviera romagnola e lungo la costa marchigiana. 14 le persone finite in carcere, 3 quelle agli arresti domiciliari. I carabinieri stanno per far scattare le manette ai polsi dell’ultimo componente della banda. Dietro le sbarre è finita anche Rachele Carattoni, 40 anni, sammarinese, residente a Borgo Maggiore e domiciliata a Trarivi di Montescudo. Rachele è la convivente del capo della banda ed era già stata arrestata un anno fa, sempre per droga e sempre insieme a Demarzio, dopo la denuncia fatta da un albergatore riminese, il cui figlio 22enne era stato pesantemente minacciato dopo essersi indebitato fino ai capelli acquistando cocaina. Anche questa volta l’indagine è partita dalle denuncie di alcuni tossicodipendenti che erano stati minacciati. Gran parte dei componenti della banda sono pugliesi. Della zona, oltre alla Carattoni, sono finite in manette due riminesi, Sandra Angelini di 32 anni e la 23enne Simonetta Mancini. Dietro le sbarre anche il fratello di Demarzio, il 27enne Liborio, Giuseppe Tedesco di 31 anni, Giulio La Volpe di 41, Giuseppe Pote di 43, Antonio Parete di 33 anni, Immacolata Lanza di 40 anni, Vincenzo Matrodomenico di 31 anni, Vito Di Bitonto di 32, Michele Ferrara di 28 anni. Agli arresti domiciliari invece Annina Santa Cospito di 49 anni, Michele Cimini 38 anni e Cristiano Tetrarca, 34enne romano. Denunciate, sempre per spaccio, altre 11 persone.
In tre mesi di indagine, raccontano i Carabinieri, abbiamo registrato un movimento pari a 10 chili di cocaina. Gli assuntori andavano dai liberi professionisti, ai frequentatori di discoteche, agli operai. A casa della banda sono state trovate cambiali per 200mila euro, le cambiali che facevano firmare ai loro clienti per essere sicuri del pagamento della droga. La cocaina, che in un primo momento arrivava dal Sud America e dall’Olanda, aveva poi scelto come canale la Puglia che si riforniva, probabilmente dall’Albania. L’operazione “zio Frank” ha visto impegnati 49 militari della compagnia di Riccione, coadiuvati da quelli della compagnie di Bologna, Napoli, Novafeltria, Rimini, Bari, Mantova e Viterbo.
In tre mesi di indagine, raccontano i Carabinieri, abbiamo registrato un movimento pari a 10 chili di cocaina. Gli assuntori andavano dai liberi professionisti, ai frequentatori di discoteche, agli operai. A casa della banda sono state trovate cambiali per 200mila euro, le cambiali che facevano firmare ai loro clienti per essere sicuri del pagamento della droga. La cocaina, che in un primo momento arrivava dal Sud America e dall’Olanda, aveva poi scelto come canale la Puglia che si riforniva, probabilmente dall’Albania. L’operazione “zio Frank” ha visto impegnati 49 militari della compagnia di Riccione, coadiuvati da quelli della compagnie di Bologna, Napoli, Novafeltria, Rimini, Bari, Mantova e Viterbo.
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