Il 2014 potrebbe essere l'anno clou per San Marino in fatto di smaltimento rifiuti e raccolta differenziata. La Repubblica, infatti, si impegna a colmare un gap - sia con la Provincia di Rimini, sia con la Regione – oramai insostenibile per ragioni ambientali ed economiche. In Emilia Romagna dal 2001 al 2012 la raccolta differenziata è più che raddoppiata, passando da poco più del 25% a quasi il 54%. Anche Rimini ha già superato il 50%, mentre il Titano è ancora fermo al 23-25% appena. La strada intrapresa per l'adeguamento alle direttive europee fa comunque ben sperare: il 13 gennaio scade l'accordo con Ravenna per lo smaltimento, ma i rifiuti solidi urbani sammarinesi saranno convogliati, con ogni probabilità, presso un'altra località, o emiliana o del circondario, purché divisi – tra umido e secco – proprio come Bruxelles richiede. Obiettivo che si vuole raggiungere attraverso l'utilizzo dell'impianto – noleggiato dallo Stato, visto l'alto costo - che provvede meccanicamente alla separazione, ma si conta soprattutto sulla raccolta differenziata ad opera dei cittadini, solitamente più meticolosa. La volontà è quella di impostare entro 18 mesi la raccolta differenziata “porta a porta” in tutto il territorio sulla scorta degli esiti significativi già raggiunti in alcuni Castelli. Il che, tutto sommato, porterebbe ad un risparmio enorme, se si considera che solo per il conferimento dei rifiuti in discarica a Sogliano si sborsavano 2milioni 300mila euro, più i costi aggiuntivi. Dunque: minore spesa, massima resa.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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