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Rimini: fioccano i ricorsi al Giudice di Pace contro le multe

8 feb 2008
Vigile elettronico
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Multe e polemiche a Rimini dove è guerra dichiarata tra il giudice di pace Luigina Varisco e il comandante della Polizia municipale Vasco Talenti. In città è attivo da mesi un sistema di rilevazione degli accessi al centro storico, attraverso telecamere che fotografano le targhe delle auto senza permesso di circolazione. E da qualche settimana stanno piovendo nelle case dei riminesi migliaia di verbali di contravvenzione da 80 euro l’uno. Le associazioni dei consumatori hanno contestato il metodo di rilevazione e la scarsa informazione data ai cittadini. Ma, mentre l’amministrazione non intende fare passi indietro, ricordando che limitare gli accessi al centro era ormai indispensabile per Rimini, fioccano i ricorsi al Giudice di pace che ha emesso una sentenza in cui contesta non la multa in sé ma il metodo di notifica, poiché il Comune si è affidato a una azienda privata. Per una precedente sentenza della Cassazione infatti, un privato non può procedere a queste notifiche che sarebbero da considerarsi nulle. In questo senso si sono espressi anche i giudici di pace di Forlì e Cesena. Sul fronte opposto il capo della Polizia Municipale. Il Comune ha pronto il ricorso in appello al giudice togato che potrebbe ribaltare il verdetto di primo grado. Il Comandante dei Vigili urbani sostiene infatti che la sentenza della Cassazione in questo caso non è applicabile. In attesa della decisione della Magistratura, chi ha ricevuto le multe può fare ricorso entro 60 giorni dalla notifica e aspettare l’esito finale della controversia.

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