Rimini: scontro politico sulla sicurezza, Biagini attacca Vitali

Scintille a Rimini sul fronte sicurezza, tornato bollente dopo che il prefetto Claudio Palomba ha annunciato un taglio di 40 agenti ai rinforzi estivi. Ieri i parlamentari Pd Tiziano Arlotti ed Emma Petitti hanno spedito un'interrogazione a tema al ministro Angelino Alfano, ma in citta' si registrano altri passaggi. Mentre il consigliere
comunale di "Rimini per Rimini" Bertino Astolfi invita a fare
pressing per ottenere rinforzi anche per le zone periferiche come
Rimini sud altrimenti, dice, servira' "una mobilitazione", l'assessore comunale al Territorio Roberto Biagini attacca il presidente della Provincia Stefano Vitali. Biagini, del Pd come Vitali, nella precedente giunta (sindaco Alberto Ravaioli) aveva la delega alla Sicurezza e oggi lo ricorda a tutti: "Premetto che non e' una polemica nei confronti di Stefano Vitali ma un intervento di chiarimento conseguente alle sue affermazioni. 'Come amministratori abbiamo banalizzato il tema con la paura di alzare il velo perche' Rimini vive di turismo...': molto probabilmente si riferisce a se stesso in quanto io non mi ci ritrovo nelle sue parole"
L'assessore comunale ricorda in una nota
che "nell'ultimo mandato della giunta Ravaioli, all'interno del
quale mi sono occupato per cinque anni delle politiche della
sicurezza con i questori Pezzano e Capocasa e con i prefetti
Mannino e Saladino, come amministratori, se non altro parlo per
me nel ruolo che ricoprivo, 'non abbiamo banalizzato' nulla, lo
posso assicurare, proprio perche' Rimini vive di turismo e questo
settore e' molto sensibile al tema, lungi da noi di aver avuto
paura di alzare il velo". Posto che sono "ben evidenziate anche dal sindaco, dal prefetto e dallo stesso presidente della Provincia le difficolta' intrinseche che si incontrano nel gestire l'ordine e la sicurezza pubblica nella provincia di Rimini e ottenere risultati certi
quanto meno in termine di percezione", per Biagini "non potevamo
certo permetterci di 'banalizzare' alcunche' viste le continue
interrogazioni dei consiglieri Renzi, Zilli, Barone e Astolfi su
queste tematiche".