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Rimini Yacht, è Elenio Arcifa l’uomo arrestato a Fiumicino

22 gen 2011
Era il tassello che mancava, dopo l’arresto di Giulio Lolli. Se le aspettava, le manette, Elenio Arcifa. 40 anni, origini catanesi, titolare di una ditta di elitrasporti e broker di una società di intermediazione tunisina: secondo gli inquirenti è il mediatore che ha permesso a Lolli 8 mesi di latitanza dorata. Domenica scorsa si era incontrato con lui in un Hotel di Tripoli; ma da tempo - i due - erano seguiti dagli inquirenti. In quell’occasione era scattato l’arresto di Lolli da parte della polizia libica: sul suo capo pendeva infatti il mandato d’arresto della Procura riminese. Arcifa – invece –, dopo l’identificazione, era stato lasciato andare. Ma a quel punto era consapevole di avere le ore contate. All’arrivo a Fiumicino, ad attenderlo, c'erano i carabinieri di Rimini e gli uomini della capitaneria di porto. Un’operazione resa possibile anche dal nuovo corso di relazioni tra Italia e Libia. Per arrivare a Lolli la Procura di Rimini aveva meticolosamente analizzato – e incrociato - traffici telefonici e movimenti bancari. Riscontrate movimentazioni per complessivi 2 milioni di euro su vari istituti di credito. Tra questi anche il Credito Sammarinese. I soldi ricavati dalla truffa erano poi stati depositati in un conto corrente della banca svizzera Arner. Da qui partivano varie rimesse dirette ad una banca tuinisina: la Arab Tunisian Bank. Il beneficiario era Elenio Arcifa, che poi avrebbe foraggiato la latitanza di Lolli. Nel video l’intervista a Vincenzo Tagliaferri (Vice Questore Ambasciata italiana a Tripoli)

Gianmarco Morosini

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