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Rinvio del Conto Mazzini in Appello: i motivi in una lettera del Giudice Caprioli al Dirigente del Tribunale

La data verrà fissata quando saranno ricoperti i ruoli vacanti e potrà dedicarsi solo alla giurisdizione penale. “A quanto mi è dato comprendere, un altro potere dello Stato si astiene dal compiere un atto dovuto”

di Luca Salvatori
4 ott 2019
Aula di Tribunale
Aula di Tribunale

Il Giudice delle Appellazioni Penali Francesco Caprioli, in una lettera inviata al Dirigente del Tribunale Guzzetta, chiarisce le ragioni che l'hanno portato a revocare il decreto che fissava l'avvio del processo d'appello “Conto Mazzini”.

Il professor Caprioli afferma che il 29 luglio aveva fissato al 10 ottobre l'inizio del processo “Conto Mazzini” in Appello, immaginando fosse imminente, all'epoca, la presa d'atto del Consiglio per la nomina dei Giudici d'Appello Civile e Amministrativo. Ma questo passaggio non c'è stato perché – scrive - “a quanto mi è dato comprendere, un altro potere dello Stato si astiene dal compiere un atto dovuto”. Come l'altro giudice delle Appellazioni Penali Brunelli, continua dunque ad essere impegnato nella sostituzione dei due ruoli vacanti.

Preso atto di questa situazione imprevista Caprioli dichiara di non poter fare altro che mutare la programmazione della sua attività giurisdizionale, rinviando l'avvio del “Conto Mazzini” in Appello. Un procedimento – scrive nella lettera a Guzzetta - di inaudite dimensioni che non ha precedenti a San Marino e “che assorbirà tutte le mie energie per qualche mese” con decine di faldoni e migliaia di pagine da studiare e almeno 15-20 udienze da celebrare. Caprioli, chiarisce dunque che fisserà la data del “Conto Mazzini” in appello, solo quando saranno ricoperti i posti vacanti e lui, di conseguenza, potrà tornare a dedicarsi esclusivamente alla giurisdizione penale.


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