Relazione quella svolta dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri Pasquale Valentini in occasione della conviviale di martedì scorso del Rotary Club San Marino e dal titolo “la Repubblica di San Marino e la pace”. Il tema della pace è il tema che il Presidente Internazionale del Rotary ha scelto per l’annata rotariana 2012-2013, tema più che mai attuale e che - come ha ricordato il presidente Paolo Rossi - invita alla riflessione. Le notizie – che purtroppo si apprendono quotidianamente dalla stampa - di violenza, di conflitti, di stragi, di genocidi, di rappresaglie verso i soggetti più deboli, fanno capire quanto ancora lontano sia il traguardo di una “pace senza confini”. Il Segretario di Stato Valentini ha sottolineato come la nostra piccola
Repubblica – durante tutta la sua millenaria storia - abbia sempre fatto della pace uno dei suoi capisaldi - insieme alla libertà e alla difesa dei diritti umani. Ha ricordato che non può esserci pace dove non c’è giustizia e dove i diritti fondamentali dell’uomo non sono riconosciuti nè tutelati. E proprio in materia di pace e di diritti umani - ha ricordato – la nostra Repubblica ha sottoscritto
numerosi trattati e convenzioni internazionali; spesso prima di tanti altri Stati molto più grandi e importanti e spesso facendosi essa stessa promotrice nei diversi consessi.
Il Segretario di Stato Valentini ha quindi ricordato le convenzioni più importanti in materia di pace cui San Marino ha aderito.
Ma prima ancora dell’interessante excursus storico, ha invitato tutti ad una riflessione: la pace non deve ritenersi un diritto acquisito per sempre bensì un qualcosa che va alimentato quotidianamente e in ciò un ruolo fondamentale è esercitato in primis dalla famiglia e poi dalla scuola e dalle istituzioni. Pur essendo scolpito nel DNA dei Sammarinesi, la pace è un valore
che va insegnato e alla quale tutti dobbiamo essere costantemente educati. Probabilmente il fatto che oramai da decenni San Marino – e tutta l’Europa - non vivano situazioni di conflitto possono fare – a torto – ritenere che la pace
sia un bene invulnerabile. Ma non è così. La pace va costruita, ogni giorno.
Veramente toccante il momento in cui ha ricordato le parole di Don Milani riguardo a come distruggere gli imperialismi per liberare i popoli: “Gli imperialismi? Ci vorrebbero ventimila sanmarini per eliminarli: Il mondo cambierebbe radicalmente in meglio, sarebbero protette le culture e le identità.
Sostanzialmente sarebbe protetta anche la pace, perché le guerre diverrebbero guerricciole”.
Repubblica – durante tutta la sua millenaria storia - abbia sempre fatto della pace uno dei suoi capisaldi - insieme alla libertà e alla difesa dei diritti umani. Ha ricordato che non può esserci pace dove non c’è giustizia e dove i diritti fondamentali dell’uomo non sono riconosciuti nè tutelati. E proprio in materia di pace e di diritti umani - ha ricordato – la nostra Repubblica ha sottoscritto
numerosi trattati e convenzioni internazionali; spesso prima di tanti altri Stati molto più grandi e importanti e spesso facendosi essa stessa promotrice nei diversi consessi.
Il Segretario di Stato Valentini ha quindi ricordato le convenzioni più importanti in materia di pace cui San Marino ha aderito.
Ma prima ancora dell’interessante excursus storico, ha invitato tutti ad una riflessione: la pace non deve ritenersi un diritto acquisito per sempre bensì un qualcosa che va alimentato quotidianamente e in ciò un ruolo fondamentale è esercitato in primis dalla famiglia e poi dalla scuola e dalle istituzioni. Pur essendo scolpito nel DNA dei Sammarinesi, la pace è un valore
che va insegnato e alla quale tutti dobbiamo essere costantemente educati. Probabilmente il fatto che oramai da decenni San Marino – e tutta l’Europa - non vivano situazioni di conflitto possono fare – a torto – ritenere che la pace
sia un bene invulnerabile. Ma non è così. La pace va costruita, ogni giorno.
Veramente toccante il momento in cui ha ricordato le parole di Don Milani riguardo a come distruggere gli imperialismi per liberare i popoli: “Gli imperialismi? Ci vorrebbero ventimila sanmarini per eliminarli: Il mondo cambierebbe radicalmente in meglio, sarebbero protette le culture e le identità.
Sostanzialmente sarebbe protetta anche la pace, perché le guerre diverrebbero guerricciole”.
Riproduzione riservata ©