Il cantiere dei lavori fu avviato nel 1565. Interrotto più volte per mancanza di fondi il Monastero Santa Chiara vedrà la luce solo 44 anni più tardi, grazie al contributo dei cittadini della Repubblica, il 28 aprile 1609. Dopo una cerimonia solenne, alla presenza delle autorità politiche e religiose, entrarono in convento 12 fanciulle accompagnate da due suore del monastero di Casteldurante, oggi Urbania. Venne così fissato il perimetro della clausura con le sue norme rigorose. Comprendeva l’intero edificio e l’orto retrostante ad esclusione della chiesa adiacente. Per oltre tre secoli e mezzo il complesso conventuale del Santa Chiara custodirà la vita della comunità religiosa. Una vita fatta non solo di isolamento. Dedite al ricamo, al rammendo ma anche alla tessitura e al cucito su commissione esterna, per lungo tempo le monache clarisse gestirono anche una scuola femminile per educande. Oggi, dopo un intervento di restauro e di consolidamento che ne ha permesso il recupero salvaguardando la struttura originaria, l’ex-convento è sede di importanti iniziative di carattere culturale. Da ottobre ospiterà la nuova facoltà di disegno industriale avviata dall’università di San Marino in collaborazione con la IUAV di Venezia.
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