San Marino risponde a tutte le rogatorie, e in tempi rapidi: la legge prevede 3 mesi entro i quali fornire una risposta. Ma l’Italia non è così sollecita, i ritardi vanno dai 5 mesi e mezzo fino ad un massimo di 14 mesi: i dati sono stati forniti dal magistrato dirigente che, tramite la Segreteria alla Giustizia che doveva rispondere ad una interrogazione del consigliere del Psd Giuseppe Morganti, ha spiegato la sorte delle rogatorie che San Marino invia all’Italia. Morale? Senza contare i solleciti, che sono stati 20, e le richieste annullate o revocate, complessivamente 7, sono state 178 le richieste di assistenza giudiziaria inoltrate, di cui due su tre sono state evase in un tempo medio pari a circa tre mesi e sei giorni. Il 33,15% delle rogatorie è rimasto inevaso, ossia 59 su 178, e su queste il ritardo medio è di circa 6 mesi, ma in dieci di queste, tra cui nella rogatoria oggetto dell’interrogazione, quella sul ritrovamento delle cimici alla Cassa di Risparmio, il ritardo va dai 10 ai 14 mesi. Il ritardo medio, tra l’altro, è calcolato solamente con riferimento alle rogatorie inoltrate nell’anno 2009. I tempi di evasione sono comunque più rapidi in caso di richiesta di semplice notifica, mentre le restanti 47 si riferiscono ad atti istruttori quali il sequestro, l’acquisizione di tabulati, l’escussione di testimoni, l’interrogatorio dell’imputato.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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