In Siria, oggi si è tenuto l’atteso incontro tra Bashar Al-Assad e l’inviato di ONU e Lega Araba: Kofi Annan. "Il mio Paese è pronto a trovare una soluzione politica alla crisi - ha detto il presidente siriano -; ma nessun dialogo politico - ha aggiunto - può avere successo in presenza di gruppi terroristi armati che creano il caos e mettono in pericolo la sicurezza attaccando i cittadini e le proprietà". Nessuna indiscrezione su quanto detto da Annan. Quel che è certo è che l’opposizione – che già non si era curata delle riforme costituzionali varate dal Governo, e aveva continuato a combattere e compiere attentati – ha già definito inutile la missione di Kofi Annan. Proseguono, dunque, i combattimenti tra ribelli, ben armati, ed esercito regolare. 31 i morti oggi: la maggior parte dei quali in una zona di confine con la Turchia.
La situazione, insomma, appare ogni giorno più complicata. Paesi come il Qatar e l’Arabia Saudita spingono per un immediato intervento armato: probabilmente - secondo diversi analisti – per indebolire l’Iran. Più equilibrata la posizione della Russia. Il ministro degli esteri Lavrov – intervenendo al vertice della Lega Araba a El Cairo – ha affermato che il suo Paese non intende proteggere alcun regime, ma il diritto internazionale. “Bisogna porre fine alle violenze – ha detto – da qualunque parte esse provengano, e consentire gli aiuti umanitari. L’accertamento delle responsabilità verrà dopo, ad opera degli Organismi internazionali preposti”.
E proprio della situazione in Siria – tra le altre cose - si è discusso nel corso della telefonata che Obama ha fatto a Putin per congratularsi per la vittoria alle elezioni di domenica scorsa. I due leader, ha reso noto la Casa Bianca, hanno anche parlato di Iran e Afghanistan.
La situazione, insomma, appare ogni giorno più complicata. Paesi come il Qatar e l’Arabia Saudita spingono per un immediato intervento armato: probabilmente - secondo diversi analisti – per indebolire l’Iran. Più equilibrata la posizione della Russia. Il ministro degli esteri Lavrov – intervenendo al vertice della Lega Araba a El Cairo – ha affermato che il suo Paese non intende proteggere alcun regime, ma il diritto internazionale. “Bisogna porre fine alle violenze – ha detto – da qualunque parte esse provengano, e consentire gli aiuti umanitari. L’accertamento delle responsabilità verrà dopo, ad opera degli Organismi internazionali preposti”.
E proprio della situazione in Siria – tra le altre cose - si è discusso nel corso della telefonata che Obama ha fatto a Putin per congratularsi per la vittoria alle elezioni di domenica scorsa. I due leader, ha reso noto la Casa Bianca, hanno anche parlato di Iran e Afghanistan.
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