E' di almeno 20 morti, tra i quali "numerosi bambini", e "30 dispersi" il bilancio delle vittime dei bombardamenti aerei a Maarrat an Numaan, nel nord della Siria. Mentre Damasco è stata scossa da una forte esplosione causata da un attentato suicida compiuto a bordo di una motobomba contro la sede di uno dei servizi di sicurezza. Il mondo non deve aspettare una nuova Srebrenica per agire e scongiurare un conflitto settario. E' il monito lanciato oggi a Ginevra dall'Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay. Sabato sarà a Damasco l'inviato dell'Onu e della Lega Araba Lakhdar Brahimi, che ha proposto la temporanea sospensione degli scontri in Siria per la festività islamica del Sacrificio, dal 26 al 28 ottobre. Incontrerà il ministro degli Esteri Walid Mouallem. Potrebbe intanto arrivare a 700mila entro fine anno il numero di rifugiati in fuga dalla guerra civile nel Paese, raddoppiando il numero di 350mila già registrato con l'agenzia Onu per i rifugiati.
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