Dopo varie conferme e smentite, pare sia avvenuto il trasferimento del giornalista britannico del Sunday Times Paul Conroy in Libano. Secondo Le Figaro la giornalista francese Edith Bouvier si troverebbe ancora in Siria. I due erano rimasti feriti sei giorni fa a Homs in un attacco dell'artiglieria governativa. Nel Paese continua, inesorabile, la conta delle vittime. E' salito ad almeno 60 il numero delle persone uccise nella repressione, secondo i Comitati locali di coordinamento dell'opposizione. La stessa fonte segnala in particolare 27 uccisi nella provincia di Hama e 24 proprio a Homs. Oltre 7.500 i morti dall’inizio della repressione. Circa 25.000 i rifugiati.
***A Ginevra durante la delegazione siriana al Consiglio Onu sui diritti umani è uscita dalla sala del dibattito sulla situazione in Siria denunciando un dibattito "sterile". "Considerando che il vero obiettivo di questa sessione è quello di alimentare la fiamma del terrorismo e di prolungare la crisi nel mio Paese, inviando messaggi di sostegno ai gruppi armati, la mia delegazione dichiara di ritirarsi da questa discussione illegittima", ha affermato l'ambasciatore Hanoui. In precedenza l'Alto commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay aveva denunciato la spaventosa situazione umanitaria nel Paese. Così.
E sempre a Ginevra, a margine della conferenza, Kofi Annan, inviato speciale dell'Onu e della Lega Araba in Siria, ha incontrato il ministro degli esteri iraniano Ali Akbar Salehi. Un colloquio richiesto dallo stesso ex segretario generale delle Nazioni Unite proprio per fare il punto sulla situazione strategica della Siria in Medio Oriente. Salehi ha rimarcato l’esigenza di giungere a breve ad una risoluzione del conflitto in atto, attraverso il dialogo e l’implementazione continua delle riforme annunciate dal Presidente Assad. “Le continue ingerenze esterne negli affari siriani – ha sottolineato - non fanno altro che intensificare i problemi, è dunque necessario supportare il governo siriano nel processo di riforma”.
***A Ginevra durante la delegazione siriana al Consiglio Onu sui diritti umani è uscita dalla sala del dibattito sulla situazione in Siria denunciando un dibattito "sterile". "Considerando che il vero obiettivo di questa sessione è quello di alimentare la fiamma del terrorismo e di prolungare la crisi nel mio Paese, inviando messaggi di sostegno ai gruppi armati, la mia delegazione dichiara di ritirarsi da questa discussione illegittima", ha affermato l'ambasciatore Hanoui. In precedenza l'Alto commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay aveva denunciato la spaventosa situazione umanitaria nel Paese. Così.
E sempre a Ginevra, a margine della conferenza, Kofi Annan, inviato speciale dell'Onu e della Lega Araba in Siria, ha incontrato il ministro degli esteri iraniano Ali Akbar Salehi. Un colloquio richiesto dallo stesso ex segretario generale delle Nazioni Unite proprio per fare il punto sulla situazione strategica della Siria in Medio Oriente. Salehi ha rimarcato l’esigenza di giungere a breve ad una risoluzione del conflitto in atto, attraverso il dialogo e l’implementazione continua delle riforme annunciate dal Presidente Assad. “Le continue ingerenze esterne negli affari siriani – ha sottolineato - non fanno altro che intensificare i problemi, è dunque necessario supportare il governo siriano nel processo di riforma”.
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