Il primo commento arriva dalla vigilanza di Banca Centrale. Il responsabile Stefano Caringi non appare sorpreso: “l’esclusione dalla white list era prevista in quanto ancora San Marino non ha realizzato i primi interventi legislativi in materia di antiriciclaggio”.
L’organo di controllo bancario attende che nei prossimi mesi rapidamente possa essere realizzata secondo le previsioni. “A questo punto – prosegue Caringi – è auspicabile si creino le condizioni per essere inseriti nell’elenco dei paesi virtuosi”. Noi aderiamo al Moneyval e saranno proprio i suoi esperti a dire l’ultima parola, ma entro l’anno si potrebbe giungere alla revisione dell’attuale giudizio.
Un’esclusione che fa si che le banche degli altri paesi – spiega la vigilanza – non possano applicare nelle relazioni con i nostri istituti di credito, quelle procedure di valutazione semplificata che avrebbero agevolato lo svolgimento delle operazioni. Una difficoltà in più per la nostra operatività, anche se nulla è perduto dal momento che San Marino non ha mai fatto parte della white list e potrebbe presto entrarci. “E’ un fatto molto grave – per il segretario Anis – che incide sulla reputazione del sistema Paese”.
Che la politica ammetta i suoi ritardi, per Giorgi, è un atto di onestà, riferendosi all’immediata dichiarazione del segretario Macina, ma ciò non toglie il fatto che il Paese non si possa permettere ritardi. “C’è bisogno di avere governi stabili, fatti concreti, non solo progetti”. Un appello ricorrente per gli industriali, alle prese con diversi problemi, non ultimi, smaltimento di rifiuti e pensioni.
“E’ un fatto negativo – per Osla – sia da un punto di vista operativo che procedurale; è vero che la politica è in ritardo ma qualcosa ha fatto. Speriamo che le cose cambino” afferma il direttore Testaj, augurandosi una classe politica che possa dare stabilità e nuovo slancio. Ci sono altri problemi legati alla white list, per esempio il mancato accordo con l’Italia, da risolvere con la massima urgenza per il direttore Osla. “Non è una situazione di emergenza grave – conclude – ma di grande necessità”.
Le reazioni del mondo politico dopo l'esclusione dalla white list
L’organo di controllo bancario attende che nei prossimi mesi rapidamente possa essere realizzata secondo le previsioni. “A questo punto – prosegue Caringi – è auspicabile si creino le condizioni per essere inseriti nell’elenco dei paesi virtuosi”. Noi aderiamo al Moneyval e saranno proprio i suoi esperti a dire l’ultima parola, ma entro l’anno si potrebbe giungere alla revisione dell’attuale giudizio.
Un’esclusione che fa si che le banche degli altri paesi – spiega la vigilanza – non possano applicare nelle relazioni con i nostri istituti di credito, quelle procedure di valutazione semplificata che avrebbero agevolato lo svolgimento delle operazioni. Una difficoltà in più per la nostra operatività, anche se nulla è perduto dal momento che San Marino non ha mai fatto parte della white list e potrebbe presto entrarci. “E’ un fatto molto grave – per il segretario Anis – che incide sulla reputazione del sistema Paese”.
Che la politica ammetta i suoi ritardi, per Giorgi, è un atto di onestà, riferendosi all’immediata dichiarazione del segretario Macina, ma ciò non toglie il fatto che il Paese non si possa permettere ritardi. “C’è bisogno di avere governi stabili, fatti concreti, non solo progetti”. Un appello ricorrente per gli industriali, alle prese con diversi problemi, non ultimi, smaltimento di rifiuti e pensioni.
“E’ un fatto negativo – per Osla – sia da un punto di vista operativo che procedurale; è vero che la politica è in ritardo ma qualcosa ha fatto. Speriamo che le cose cambino” afferma il direttore Testaj, augurandosi una classe politica che possa dare stabilità e nuovo slancio. Ci sono altri problemi legati alla white list, per esempio il mancato accordo con l’Italia, da risolvere con la massima urgenza per il direttore Osla. “Non è una situazione di emergenza grave – conclude – ma di grande necessità”.
Le reazioni del mondo politico dopo l'esclusione dalla white list
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