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Surplus energetico, il Portogallo punta all'esportazione in Ue

8 ago 2018
Fotovoltaico in Portogallo
Fotovoltaico in Portogallo
Il Portogallo non si accontenta di aver prodotto, grazie alle rinnovabili, più del suo fabbisogno nazionale. Ora punta, entro il 2021, a costruire 31 nuove centrali fotovoltaiche per una capacità complessiva di un 1 GW. Si tratterebbe di un aumento pari a tre volte l’attuale capacità installata a livello nazionale, per un valore di almeno 800 milioni di euro.

Gli ottimi risultati, soprattutto sul fronte elettrico, rendono il Portogallo un perfetto esportatore di rinnovabili. Un obiettivo reso possibile oggi dalla nuova intesa tra il primo ministro del Portogallo, António Costa, il presidente della Francia Emmanuel Macron, e il presidente del governo spagnolo Pedro per migliorare l’integrazione della Penisola Iberica nel mercato energetico UE.

I dati ufficiali mostrano che il consumo energetico nazionale è inferiore del 42% alla produzione potenziale. Il problema attuale è che attualmente infatti, con una capacità di interconnessione di soli 6.000 MW, Spagna e Portogallo attualmente costituiscono per lo più un’isola energetica che non partecipa pienamente al mercato elettrico comunitario.

I nuovi progetti di interconnessione elettrica in fase di realizzazione, come ad esempio la linea elettrica che attraversa il Golfo di Biscaglia, aumenteranno gli scambi abbassando i prezzi energetici per i cittadini iberici, e nel contempo permetteranno a Lisbona di non perdere neppure un kWh del surplus energetico generato.

fm

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