Torna a San Marino, dopo più di dieci anni, l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Nella relazione del dirigente del Tribunale Guzzetta un'ampia analisi dell'attività della magistratura sammarinese “in un momento – ha detto – particolarmente complesso della vita giudiziaria del paese”.
Di fronte ai Capitani Reggenti, alte autorità dello Stato, i magistrati della cassazione italiana – Mammone, Salvi e Block - e due giudici della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo il Dirigente del Tribunale Giovanni Guzzetta ha esaminato ad ampio raggio lo stato della giustizia sammarinese in un'aula particolarmente attenta e qualificata, con numerosi avvocati e rappresentanti della vita politica e sociale del Paese. Tra i primi temi sensibili affrontati dal Dirigente il numero anomalo di procedimenti, poco meno di una ventina, che coinvolgono magistrati e dunque l'urgenza di introdurre nell'ordinamento sammarinese un giudice speciale competente per queste controversie, così come richiesto dal Collegio Garante. Evidenziata la carenza di personale in Tribunale, sia togato che amministrativo, ciononostante Guzzetta ha parlato di un quadro molto incoraggiante in termini di efficienza e produttività dei vari uffici giudiziari.
In tema di riciclaggio, nel 2019, 44 i procedimenti in istruttoria, 6 rinvii a giudizio, 13 sentenze di primo grado e 21milioni e 200mila euro di confische, di cui oltre 16 milioni già incassati. Ricordata anche la fissazione della prima udienza d'appello del Conto Mazzini: “non è dato a conoscere in Europa e forse nel resto del mondo – ha detto Guzzetta - che processi di una tale vastità siano affidati ad un solo giudice” e si pone dunque il problema di riflettere sul principio monocratico che innerva l'intero sistema. Tra le note dolenti la prescrizione processuale, con 720 fascicoli a rischio, su 1700 al 31 ottobre.
Nel civile e amministrativo, anche se il numero dei processi pendenti è imponente, l'arretrato è diminuito del 65,6%, mentre nell'appello c'è stato un incremento molto sostanzioso. Per Guzzetta ad ogni modo le luci superano di gran lunga le ombre e i nodi critici – come la situazione dell'appello civile e amministrativo e la prescrizione processuale – sono effetto di cause che, una volta aggredite, possono generare una inversione di tendenza, anche nel “percepito” della condizione della giustizia. Il Dirigente del Tribunale ha segnalato l'assoluta urgenza di attuare l'informatizzazione delle procedure giudiziarie e la necessità di superare l'impossibilità tecnica di eseguire le intercettazioni telefoniche. Ha anche auspicato l'adeguamento retributivo dei magistrati – congelato da più di tre lustri – e l'uscita dei parlamentari dal Consiglio Giudiziario, abolendo al contempo il periodo di prova dei magistrati, così come indicato dalla Commissione di Venezia.
Un cenno anche al rapporto tra politica e magistratura, tema delicato – ha detto – di fronte al quale è necessario compiere uno sforzo di distacco che tenga a bada le passioni e consenta di contestualizzare le questioni.
La relazione di Guzzetta è stata preceduta dal breve intervento di saluto del Segretario di Stato alla Giustizia Massimo Andrea Ugolini - che ha richiamato l'identità sammarinese e le peculiarità da preservare - e da quello della Presidente dell'Ordine degli Avvocati Maria Selva che ha ribadito la necessità di riformare il Codice di Procedura Penale. All'inaugurazione dell'anno giudiziario è seguita nel pomeriggio la tavola rotonda sui “Problemi dell'Amministrazione della Giustizia nell'epoca dell'interdipendenza tra ordinamenti” a cui hanno preso parte i magistrati italiani di cassazione, i due Giudici Cedu Felici e Sabato, e il Presidente del Collegio Garante Nicolini.
Nel video il dirigente del Tribunale Giovanni Guzzetta