Il pacchetto complessivo della riforma riguarda 26 articoli della carta redatta nel 1982 dagli autori del golpe militare del 1980. Gli emendamenti interessano in particolare la riorganizzazione della magistratura e i rapporti tra giustizia civile e militare. “Hanno vinto tutti” ha detto il premier Erdogan commentando il risultato del referendum che gli spianerà la strada per il suo terzo mandato nelle elezioni del 2011. Una vittoria, dice il presidente del parlamento europeo Jerzy Buzek, che porta Ankara più vicina al suo obiettivo europeo, ma molto deve essere fatto. Per il ministro degli esteri Franco Frattini si tratta di un grande risultato che avvicina la Turchia all’Europa mentre il vicepresidente del Senato, Emma Bonino, auspica che l’Unione Europea acceleri sull’integrazione. Il 58% di Si al referendum ha cancellato anche l’articolo che garantiva una sorta di amnistia preventiva per i golpisti del 1980, e spinto due associazioni per i diritti umani a chiedere al tribunale di Ankara l’apertura di un processo contro l’ex presidente Kenan Evren responsabile, con altri quattro generali, del colpo di stato militare di 30 anni fa.
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