Il dato più interessante, forse, è quello relativo alla correlazione tra disturbi alimentari e posizione sociale. In base alle più recenti ricerche – presentate nel corso del master in medicina e chirurgia estetica – pare che la percentuale di persone sovrappeso sia nettamente superiore tra le fasce sociali meno abbienti e con un basso tasso di scolarizzazione. Mercoledì - all’Università di San Marino - la lezione del neurobiologo Giovanni Scapagnini, che ha preso in esame i dati della Regione Piemonte, dove le abitudini alimentari scorrette sono largamente diffuse e interessano circa metà della popolazione; con una prevalenza di casi nei comuni di montagna.
Quanto alle persone sovrappeso la percentuale è al 5,3% tra le donne e al 7,5% tra gli uomini, in linea con la media italiana. “Un problema non solo estetico – è stato sottolineato – perché mangiare troppo e male è uno dei principali fattori di rischio per numerose malattie cronico-degenrative”.
Fra i problemi emergenti legati all’alimentazione, infine, i prodotti geneticamente modificati e il rischio legato all’encefalopatia spongiforme.
Gianmarco Morosini
Quanto alle persone sovrappeso la percentuale è al 5,3% tra le donne e al 7,5% tra gli uomini, in linea con la media italiana. “Un problema non solo estetico – è stato sottolineato – perché mangiare troppo e male è uno dei principali fattori di rischio per numerose malattie cronico-degenrative”.
Fra i problemi emergenti legati all’alimentazione, infine, i prodotti geneticamente modificati e il rischio legato all’encefalopatia spongiforme.
Gianmarco Morosini
Riproduzione riservata ©