Fermato e sbattuto in una cella fatiscente per aver investito una persona ubriaca, che ha riportato la frattura di una gamba – è riuscito a tornare in liberta’, solo dopo aver pagato – afferma - una tangente ai carcerieri. E’ accaduto ad un imprenditore sammarinese: che con alcuni amici era andato a Cancun, in Messico, per partecipare al matrimonio di un conoscente. Dopo le nozze l’imprenditore – insieme agli invitati arrivati da San Marino – è rimasto in Messico per qualche giorno di vacanza. “Stavamo rientrando da Tulum, 150 chilometri da Cancun, dopo una giornata passata al mare. Erano le 8 di sera, gia’ buio. Guidavo io – racconta l’imprenditore poco piu’ che quarantenne – quando all’improvviso un uomo, che poi e’ risultato ubriaco, mi ha attraversato la strada, senza neppure guardare. L’impatto è stato inevitabile”. Di li è iniziato il calvario. L’automobile era stata affittata in una nota agenzia di “rent car” ed era assicurata con la kasko – con un sovrapprezzo di 47 dollari – per tutelarsi da qualsiasi tipo di complicazione, in caso di incidente. I poliziotti intervenuti sul posto, però, non ne hanno voluto sapere. Volevano avere un’ulteriore dichiarazione da parte del responsabile messicano dell’assicurazione che non rispondeva al telefono, anche perchè era ormai notte fonda. L’imprenditore e’ stato portato in cella. Un tugurio, senza finestre, di un metro e mezzo, per un metro e mezzo, abitato da topi, pipistrelli e insetti. All’imprenditore – durante il fermo durato quasi un giorno – non è stata data né acqua né cibo. La moglie dell’uomo, intanto, ha intuito – parlando con alcuni messicani - che pagando una tangente, il marito poteva essere liberato. Detto fatto. Dopo una trattativa partita da 20mila pesos, la donna e’ riuscita a scendere a 15mila, circa 1200 euro, consegnati brevi mano ai carcerieri. E’ bastata una dichiarazione scritta di uno sconosciuto, che ha fatto da garante e l’imprenditore è potuto uscire. Una storia che ha dell’incredibile.
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