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Valmarecchia all’Emilia Romagna: situazione bloccata

10 nov 2008
San Leo
San Leo
Il referendum per passare dalle Marche all’Emilia Romagna doveva essere il traguardo. Invece, per i sette comuni dell’alta Valmarecchia, è stato l’inizio di un iter amministrativo molto delicato
“Dopo il voto dei cittadini attraverso il Referendum, occorre quanto prima la decisione del Parlamento”. Questa l’esortazione contenuta nella lettera che gli amministratori dell’Alta Valmarecchia hanno inviato al ministro Maroni. Ultimo passo per tentare di ‘sbloccare’ una situazione amministrativa estremamente delicata, che si è aperta nel dicembre 2006, quando l’84 % dei cittadini si è espresso in favore del cambio di Regione dalle Marche all’Emilia Romagna
Per effetto delle elezioni politiche di primavera, il disegno di legge per il distacco territoriale, approvato dal Consiglio dei Ministri ad Aprile, è decaduto. E così Novafeltria, San Leo, Pennabilli, Sant’Agata, Talamello, Maiolo e Casteldelci attendono, ‘sospesi’ in una sorta di limbo amministrativo dal quale si sentono gravemente penalizzati.
Se entro la fine del prossimo anno la situazione non verrà sbloccata inoltre, la Regione Marche accorperà la Comunità Montana alta Valmarecchia a quella del vicino Montefeltro. Ipotesi che i sette comuni vivono come una ulteriore perdita di identità: per questo amministratori e cittadini aspettano con impazienza una risposta dal ministro. Ma da Palazzo Chigi ancora silenzio.

Sara Bucci

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