La tradizione contadina sammarinese protagonista della 14esima edizione della Fiera Agricola. Con una novità: l’inaugurazione del Museo della civiltà contadina e delle tradizioni sammarinesi.
Quest’edizione della Fiera Agricola paga il fatto di svolgersi in pieno ponte del primo maggio. Il parco di Montecchio è praticamente irraggiungibile per via dei turisti. Eppure non poteva esserci apertura migliore con l’inaugurazione del Museo contadino. I Capitani Reggenti tagliano il nastro di una struttura che sposa tradizione e modernità. La prima negli attrezzi da lavoro dei nostri nonni, fuori e dentro casa. La seconda nel circuito video interno insieme all’ascensore interno che consente la visita a tutti. “Uno degli edifici rurali più importanti del nostro territorio – dice il Segretario Venturini – la Casa di Fabrica, dopo 6 anni di lavoro diventa salvaguardia della memoria rurale dei nostri padri”.
“Un lavoro di eccellenza iniziato con il mio mandato e che si conclude proprio alla sua scadenza” dice il Capitano di Città Barulli che ringrazia l’opera delle maestranze sammarinesi.
Il presidente del Consorzio Terra di San Marino, motore di questa fiera, spiega come l’orgoglio del nostro passato debba servire da sprone per uscire dalla crisi. “Questo Museo - dice Benedettini - rappresenta il messaggio che abbiamo sempre voluto trasmettere”.
È il momento della visita. Scopriamo arredi, oggetti e giochi oramai confinati nelle cantine. In una stanza fa bella mostra di se un telaio dell’800.
E poi tanti attrezzi: dal giogo a tanti piccoli strumenti da lavoro dei campi.
Giovanna Bartolucci
Quest’edizione della Fiera Agricola paga il fatto di svolgersi in pieno ponte del primo maggio. Il parco di Montecchio è praticamente irraggiungibile per via dei turisti. Eppure non poteva esserci apertura migliore con l’inaugurazione del Museo contadino. I Capitani Reggenti tagliano il nastro di una struttura che sposa tradizione e modernità. La prima negli attrezzi da lavoro dei nostri nonni, fuori e dentro casa. La seconda nel circuito video interno insieme all’ascensore interno che consente la visita a tutti. “Uno degli edifici rurali più importanti del nostro territorio – dice il Segretario Venturini – la Casa di Fabrica, dopo 6 anni di lavoro diventa salvaguardia della memoria rurale dei nostri padri”.
“Un lavoro di eccellenza iniziato con il mio mandato e che si conclude proprio alla sua scadenza” dice il Capitano di Città Barulli che ringrazia l’opera delle maestranze sammarinesi.
Il presidente del Consorzio Terra di San Marino, motore di questa fiera, spiega come l’orgoglio del nostro passato debba servire da sprone per uscire dalla crisi. “Questo Museo - dice Benedettini - rappresenta il messaggio che abbiamo sempre voluto trasmettere”.
È il momento della visita. Scopriamo arredi, oggetti e giochi oramai confinati nelle cantine. In una stanza fa bella mostra di se un telaio dell’800.
E poi tanti attrezzi: dal giogo a tanti piccoli strumenti da lavoro dei campi.
Giovanna Bartolucci
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