Non è bastata la condanna ad otto anni, inflitta lo scorso gennaio dal tribunale de L’Havana, per scrivere la parola fine sulla vicenda di Gianfranco Ercolani. La procura fiscale, detta fiscalìa, ha impugnato la sentenza e chiesto un inasprimento della pena a 12 anni, per la morte della 17enne cubana avvenuta per overdose. Immediata la replica della difesa, per la quale l’impugnazione è infondata e inammissibile. Deciderà la corte suprema, che normalmente si esprime entro sei mesi, dunque la decisione dovrebbe arrivare al massimo entro giugno. In questo frattempo il governo sammarinese e la diplomazia hanno lavorato senza sosta per consentire ad Ercolani di scontare la pena a San Marino, in base all’accordo firmato con Cuba. Ma intanto è sopraggiunto un altro ostacolo: la procura fiscale ha aperto un nuovo procedimento a carico del sammarinese, per il tentativo di fuga dello scorso dicembre, quando Ercolani aveva cercato di scappare su un’imbarcazione, con altri fuggiaschi, per raggiungere la Florida. All’ultimo ci aveva ripensato, ed era stato nuovamente condotto in carcere dalla polizia. Per questo, la fiscalìa chiede altri tre anni di condanna. E sarà difficile che l’uomo possa tornare in Repubblica prima che si svolga questo nuovo processo.
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