I pubblici esercizi volevano solo poter lavorare e hanno investito per adeguarsi ai protocolli, ma il governo ha fatto un’altra scelta. Dopo questa ennesima mazzata aspettiamo al varco lo Stato con i ristori promessi, che devono essere congrui e veloci. Chiusure e campagna mediatica terrorizzante affossano anche il commercio. Non è più tollerabile che vengano demandate ad un gruppo di scienziati, seppur autorevolissimo, decisioni politiche i cui riflessi impattano sul futuro del Paese: competenze, sensibilità e soprattutto responsabilità sono e rimangono della politica.
c.s. Gianni Indino, presidente Confcommercio della provincia di Rimini
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