Nei giorni scorsi, la Giunta di Castello di Chiesanuova ha inviato un Protocollo all'Ecc.ma Reggenza e al Congresso di Stato per informare riguardo alla difficoltà di poter svolgere con serenità e profitto la nostra attività di Amministrazione locale. Tale decisione - è bene sottolinearlo - è stata presa all'unanimità.
La cosiddetta "goccia" si è concretizzata per un fatto che, seppur minimo se paragonato alle questioni di stringente interesse pubblico, è esemplificativo degli impedimenti che ci si pongono davanti: precisamente scaturisce dal pensionamento di uno dei due cantonieri che operano sul nostro territorio. La prima amarezza è stata quella, ormai consueta, della mancanza d'informazione, tanto che il Capitano di Castello Marino Rosti ne è venuto a conoscenza, in maniera del tutto casuale, da alcuni concittadini. Secondo gli uffici dell'A.A.S.L.P, tempestivamente interpellati, non è compito loro avvertire una Giunta in casi come questi. Gli stessi hanno fatto poi presente che sono numerose le aree che a San Marino non possono contare sulla presenza di questi operatori. Figure che - lo affermiamo con forza - svolgono un lavoro spesso non debitamente valorizzato, ma indispensabile per il decoro urbano. I cittadini - non crediamo sia una casualità - sono stati infatti i primi ad accorgersi della mancanza di cui sopra.
La seconda e più importante difficoltà è quella di trovare risposte alle domande dei concittadini che si chiedono quando l'operatore in pensione verrà sostituito. Anche se, in maniera più sgamata, spesso ci viene chiesto "se" si troverà mai un nuovo cantoniere. A queste persone la nostra Giunta non sa dare soluzioni. Ci si limita quindi a riferire che l'Azienda Autonoma in questione è ben conscia del problema e che ci sono altri Castelli che si ritrovano nella medesima situazione. Insomma, mal comune, mezzo gaudio.
Non ci siamo però fermati a presentare un mero cahier de doléances - di certo non l'intento precipuo della missiva - ma è stato invitato il Congresso a fare una riflessione sulla possibilità di avvalersi della manodopera dei, purtroppo, tanti che usufruiscono degli ammortizzatori sociali, nelle cosiddette "liste di mobilità". Una richiesta che, per inciso, è stata più volte avanzata anche dalla Consulta dei Capitani di Castello. Un progetto di legge che contempli la possibilità di occupare temporaneamente il disoccupato in mansioni alternative da lui stesso indicate, ne siamo certi, troverà un appoggio trasversale dentro e fuori Palazzo, nonché la risoluzione a basso costo, se non addirittura nullo, alle questioni che abbiamo cercato di riassumere.
Cs Chiesanuova
La cosiddetta "goccia" si è concretizzata per un fatto che, seppur minimo se paragonato alle questioni di stringente interesse pubblico, è esemplificativo degli impedimenti che ci si pongono davanti: precisamente scaturisce dal pensionamento di uno dei due cantonieri che operano sul nostro territorio. La prima amarezza è stata quella, ormai consueta, della mancanza d'informazione, tanto che il Capitano di Castello Marino Rosti ne è venuto a conoscenza, in maniera del tutto casuale, da alcuni concittadini. Secondo gli uffici dell'A.A.S.L.P, tempestivamente interpellati, non è compito loro avvertire una Giunta in casi come questi. Gli stessi hanno fatto poi presente che sono numerose le aree che a San Marino non possono contare sulla presenza di questi operatori. Figure che - lo affermiamo con forza - svolgono un lavoro spesso non debitamente valorizzato, ma indispensabile per il decoro urbano. I cittadini - non crediamo sia una casualità - sono stati infatti i primi ad accorgersi della mancanza di cui sopra.
La seconda e più importante difficoltà è quella di trovare risposte alle domande dei concittadini che si chiedono quando l'operatore in pensione verrà sostituito. Anche se, in maniera più sgamata, spesso ci viene chiesto "se" si troverà mai un nuovo cantoniere. A queste persone la nostra Giunta non sa dare soluzioni. Ci si limita quindi a riferire che l'Azienda Autonoma in questione è ben conscia del problema e che ci sono altri Castelli che si ritrovano nella medesima situazione. Insomma, mal comune, mezzo gaudio.
Non ci siamo però fermati a presentare un mero cahier de doléances - di certo non l'intento precipuo della missiva - ma è stato invitato il Congresso a fare una riflessione sulla possibilità di avvalersi della manodopera dei, purtroppo, tanti che usufruiscono degli ammortizzatori sociali, nelle cosiddette "liste di mobilità". Una richiesta che, per inciso, è stata più volte avanzata anche dalla Consulta dei Capitani di Castello. Un progetto di legge che contempli la possibilità di occupare temporaneamente il disoccupato in mansioni alternative da lui stesso indicate, ne siamo certi, troverà un appoggio trasversale dentro e fuori Palazzo, nonché la risoluzione a basso costo, se non addirittura nullo, alle questioni che abbiamo cercato di riassumere.
Cs Chiesanuova
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