Dopo una corposa raccolta firme e il deposito nella legislatura passata, la “Legge sui semi” è arrivata ieri all'esame della Commissione Consiliare Permanente Territorio. La legge si inserisce in un contesto più ampio, legato al progetto “Fondazione Banca della Vita – San Marino Terra della biodiversità”. Si tratta di un'idea nata dal movimento RETE e al quale i Consiglieri del movimento e i rappresentanti del movimento nelle varie Commissioni hanno destinato una percentuale dei loro gettoni di presenza, accumulati negli anni in un piccolo fondo. Da qui è nata la Fondazione Banca della Vita, un progetto che il nostro movimento ha inteso regalare a San Marino senza voler apporre etichette politiche di sorta, a beneficio dell’intera comunità. Tutto è nato dalla coscienza dell'opportunità, esistente per San Marino che è paese terzo rispetto all'Europa, di non recepire in modo acritico i regolamenti europei riguardanti in particolar modo l'agroalimentare.
A partire da questo si è trovata l'immediata collaborazione con enti internazionali, poi entrati nel Comitato Scientifico della Fondazione Banca della Vita, che hanno lavorato alla stesura della legge sui semi in due workshop tenuti a San Marino nel 2014 e nel 2015. Parliamo di esponenti di Slow Food Italia, Navdanya International, Movimento per la Decrescita Felice, con il coinvolgimento di professionisti come Salvatore Ceccarelli e Pietro Perrino.
Ieri in Commissione la maggioranza ha inteso portare alcuni emendamenti alla legge. Di questi emendamenti il nostro movimento è venuto a conoscenza direttamente in aula, quindi non c'è stata condivisione nonostante la volontà sia stata quella di portare avanti la legge, che fortunatamente ha mantenuto molti degli elementi fondamentali. Come quello contenuto all'articolo 6 che sancisce che a San Marino viene bandita la coltivazione di varietà transgeniche (gli OGM); nella legge poi si stabilisce la priorità dei programmi pubblici di ricerca che vedano la collaborazione di agricoltori e ricercatori.
Una legge che unisce agricoltura, ricerca, salute, formazione, a partire dalla libertà degli agricoltori di scambiarsi e di commercializzare i propri semi sganciandosi dai registri europei che impongono caratteristiche come l'uniformità e la stabilità che solo la grande distribuzione e le multinazionali possono perseguire.
Occorre infatti evitare che a San Marino si sfrutti, come successo altrove, una finta produzione locale che gioca solo sulle etichette, in cui un prodotto viene spacciato per “made in”, mentre in realtà solo l'ultima fase della lavorazione del prodotto (magari solo il confezionamento) viene eseguita sul posto.
A San Marino la tutela della biodiversità può invece diventare una risorsa fondamentale in un paese che, per evidenti limitazioni territoriali e produttive, non può parlare di quantità e di mercato globale, ma di qualità, sfruttando una caratteristica che solo la nostra Repubblica ha: nel nostro paese infatti “locale" e "sovrano” coincidono e questo ci permette di aprire collaborazioni sia con i nostri vicini di Marche e Emilia Romagna, sia con enti internazionali che possono riconoscere in San Marino un modello economico ed un esempio.
In attesa della seconda lettura in aula, desideriamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato al progetto di legge sui semi, in particolar modo il Comitato Scientifico di Banca della vita e tutti i cittadini che, attraverso la firma del progetto di legge sui semi e il sostegno all'iniziativa, hanno condiviso con noi la nascita e la crescita di questo progetto.
comunicato stampa
Movimento RETE
A partire da questo si è trovata l'immediata collaborazione con enti internazionali, poi entrati nel Comitato Scientifico della Fondazione Banca della Vita, che hanno lavorato alla stesura della legge sui semi in due workshop tenuti a San Marino nel 2014 e nel 2015. Parliamo di esponenti di Slow Food Italia, Navdanya International, Movimento per la Decrescita Felice, con il coinvolgimento di professionisti come Salvatore Ceccarelli e Pietro Perrino.
Ieri in Commissione la maggioranza ha inteso portare alcuni emendamenti alla legge. Di questi emendamenti il nostro movimento è venuto a conoscenza direttamente in aula, quindi non c'è stata condivisione nonostante la volontà sia stata quella di portare avanti la legge, che fortunatamente ha mantenuto molti degli elementi fondamentali. Come quello contenuto all'articolo 6 che sancisce che a San Marino viene bandita la coltivazione di varietà transgeniche (gli OGM); nella legge poi si stabilisce la priorità dei programmi pubblici di ricerca che vedano la collaborazione di agricoltori e ricercatori.
Una legge che unisce agricoltura, ricerca, salute, formazione, a partire dalla libertà degli agricoltori di scambiarsi e di commercializzare i propri semi sganciandosi dai registri europei che impongono caratteristiche come l'uniformità e la stabilità che solo la grande distribuzione e le multinazionali possono perseguire.
Occorre infatti evitare che a San Marino si sfrutti, come successo altrove, una finta produzione locale che gioca solo sulle etichette, in cui un prodotto viene spacciato per “made in”, mentre in realtà solo l'ultima fase della lavorazione del prodotto (magari solo il confezionamento) viene eseguita sul posto.
A San Marino la tutela della biodiversità può invece diventare una risorsa fondamentale in un paese che, per evidenti limitazioni territoriali e produttive, non può parlare di quantità e di mercato globale, ma di qualità, sfruttando una caratteristica che solo la nostra Repubblica ha: nel nostro paese infatti “locale" e "sovrano” coincidono e questo ci permette di aprire collaborazioni sia con i nostri vicini di Marche e Emilia Romagna, sia con enti internazionali che possono riconoscere in San Marino un modello economico ed un esempio.
In attesa della seconda lettura in aula, desideriamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato al progetto di legge sui semi, in particolar modo il Comitato Scientifico di Banca della vita e tutti i cittadini che, attraverso la firma del progetto di legge sui semi e il sostegno all'iniziativa, hanno condiviso con noi la nascita e la crescita di questo progetto.
comunicato stampa
Movimento RETE
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