Trasporti pubblici: la Federazione Pubblico impiego della CDLS dice no alla privatizzazione di tre linee: “Manca una visione strategica del futuro dei servizi pubblici e questi interventi parziali e scoordinati non garantiscono né efficienza né risparmi”.
Un no comunque accompagnato dalla disponibilità del sindacato a “verificare tutte le strade possibili per diminuire i costi del servizio trasporti” e con la “disponibilità dei dipendenti ad eventuali cambiamenti”. Nonostante questo, la Segretaria di Stato sembra decisa a procedere con la privatizzazione: “Si tratta di una scelta - sottolinea con forza Federazione Pubblico impiego - che suscita forti dubbi perché al tavolo di confronto il governo non è stato in grado di fornire risposte convincenti a queste basilari domande: quanto sarà l’effettivo risparmio della rinuncia a tre linee pubbliche? Quali nel medio periodo i contraccolpi per l’occupazione interna? Con quali standard di sicurezza verranno svolti i servizi?”.
Altro punto dolente, “è rappresentato dalla contraddizione strategica dell’Esecutivo che, a fronte di una quasi definizione della riorganizzazione del personale dell’apparto pubblico, che si sta svolgendo in un clima di proficua collaborazione, continua a metter in campo provvedimenti scoordinati, senza una visione strutturale ed un quadro di riferimento preciso per la Pubblica Amministrazione”. Contraddizioni, “che porteranno ad una perdita di efficienza di tutto il settore pubblico e probabilmente nel medio e lungo periodo ad un aumento dei costi, mancando l’obiettivo di rendere la macchina statale al passo con i tempi e motore per tutta l’economia del nostro Paese”.
Comunicato stampa
Un no comunque accompagnato dalla disponibilità del sindacato a “verificare tutte le strade possibili per diminuire i costi del servizio trasporti” e con la “disponibilità dei dipendenti ad eventuali cambiamenti”. Nonostante questo, la Segretaria di Stato sembra decisa a procedere con la privatizzazione: “Si tratta di una scelta - sottolinea con forza Federazione Pubblico impiego - che suscita forti dubbi perché al tavolo di confronto il governo non è stato in grado di fornire risposte convincenti a queste basilari domande: quanto sarà l’effettivo risparmio della rinuncia a tre linee pubbliche? Quali nel medio periodo i contraccolpi per l’occupazione interna? Con quali standard di sicurezza verranno svolti i servizi?”.
Altro punto dolente, “è rappresentato dalla contraddizione strategica dell’Esecutivo che, a fronte di una quasi definizione della riorganizzazione del personale dell’apparto pubblico, che si sta svolgendo in un clima di proficua collaborazione, continua a metter in campo provvedimenti scoordinati, senza una visione strutturale ed un quadro di riferimento preciso per la Pubblica Amministrazione”. Contraddizioni, “che porteranno ad una perdita di efficienza di tutto il settore pubblico e probabilmente nel medio e lungo periodo ad un aumento dei costi, mancando l’obiettivo di rendere la macchina statale al passo con i tempi e motore per tutta l’economia del nostro Paese”.
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